24 marzo – Ni olvido, ni perdòn
Scrive Lorenzo Mazzoni su Il Reporter: “Il 24 marzo del 1976 è calata la notte sull’Argentina ed è iniziato il genocidio“. 24 marzo, una data da non dimenticare. “Forgive but not forget” (perdona ma non dimenticare), era la parola d’ordine del Sudafrica uscito dall’apartheid, ma oggi riesco a scrivere solo le parole che avevo fotografato sul monumento di Plaza de Mayo, la piazza delle proteste delle Madri: “Ni olvido ni perdon“.
A.M.
Anna
Dieci anni fa, nel 1998, proprio a Buenos Aires, ero andata a vedere una mostra di fotografie sui desaparecidos.
C’erano le foto in bianco e nero di tanti giovani scomparsi. Appartenevamo alla stessa generazione, avevamo gli stessi ideali. Impossibile non vedermi rispecchaita nei loro volti. Impossibile anche perchè fra una foto e l’altra, all’altezza del mio viso, c’era uno specchio. E il mio volto mi guardava, i mie occhi mi fissavano. Avrei potuto essere io lì al posto loro.
Solo in un altro luogo ho vissuto così intensamente la stessa violenta emozione di sofferenza. Era al Museo del Genocidio di Tuol Sleng, Cambogia (l’ex-carcere di massima sicurezza) davanti alle foto segnaletiche delle migliaia di donne, bambini e uomini lì torturati e trucidati dai Khmer rossi.
Anna
Rossella
Ciao Anna, mi ha molto emozionato leggere e vedere le foto di “No olvido ni perdon”.Sono tornata pochi giorni fa da un bellissimo viaggio in Argentina,e mentre ero in una libreria ho trovato un libro che ho subito acquistato “Mujeres guerrilleras” testimonianze di donne che hanno combattuto e di parenti di vittime della ditttura in Argentina .Tra le tante c’è quella di Blanca Rina, sorella di Manuela Santucho,e ho letto nella mostra fotografica il grido di dolore e rabbia del figlio Diego.Ti confesso che mi sono venute le lacrime e simbolicamente mi unisco a lui e a tutti i figli/e delle vittime di quella sporca guerra , perchè il sacrificio dei loro genitori non sia stato inutile. Un’abbraccio forte …… Rossella