Le mie Letture

28 luglio 2004 – 28 luglio 2008

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28/07/2008

Ricordando un grande viaggiatore, del fuori e del dentro.

Soprattutto dobbiamo fermarci, prenderci tempo per riflettere, per stare in silenzio. Spesso ci sentiamo ango­sciati dalla vita che facciamo, come l’uomo che scappa impaurito dalla sua ombra e dal rimbombare dei suoi passi. Più corre, più vede la sua ombra stargli dietro; più corre, più il rumore dei suoi passi si fa forte e lo tur­ba, finché non si ferma e si siede all’ombra di un albero. Facciamo lo stesso.

Visti dal punto di vista del futuro, questi sono ancora i giorni in cui è possibile fare qualcosa. Facciamolo. A volte ognuno per conto suo, a volte tutti assieme. Que­sta è una buona occasione. Il cammino è lungo e spesso ancora tutto da inventa­re. Ma preferiamo quello dell’abbrutimento che ci sta dinanzi? O quello, più breve, della nostra estinzione?

Allora: Buon Viaggio! Sia fuori che dentro.”

Da “Lettere contro la guerra” , Tiziano Terzani

Il mio primo incontro “virtuale” con Tiziano Terzani è del ’93, leggendo “Buonanotte Signor Lenin” mentre viaggiavo in Turkmenistan quando l’Unione Sovietica si era da poco dissolta. Poi ho avuto la gioia e il privilegio di incontrarlo davvero. Mercoledì 20 marzo 2002, Milano, Master di giornalismo. Alcune preziose ore ad ascoltarlo. Tiziano Terzani si raccontava a un gruppo di giovani, i giornalisti di domani. Lo guardavo affascinata e pensavo all’immensa fortuna di quei ragazzi che stavano ascoltando le sue parole e avevano la vita davanti. A me è rimasta una sua dedica che tengo fra le cose più care e preziose.

I suoi libri mi hanno seguito in tutti i miei viaggi in Oriente, ma è con le pagine di “Un altro giro di giostra” che ho un debito profondissimo, perché sono state l’aiuto prezioso per vivere con serenità un anno difficile, il 2005, accompagnando mia madre nel suo ultimo viaggio. Grazie.

A.M.

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1 Comment
  1. Rispondi

    Lisa

    04/08/2008

    Ti rispondo con una frase di Terzani tratta da un’altro giro di giostra:”Si tratta di capire che la vita e la morte sono due aspetti della stessa cosa. Arrivare a questo è forse la sola vera meta del viaggio di cui io stesso non so granchè, tranne che la sua direzione-ora ne sono convinto- è dal fuori verso il dentro e dal piccolo verso il grande”.
    Lisa

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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