Le mie Letture

Aime, L’incontro mancato

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12/11/2015

AimeMarco Aime – L’incontro mancato. Turisti, nativi, immagini – Bollati Boringhieri 2005 – €16.00

Un libro agile per riflettere su…
… lo spazio vuoto dell’incontro, la cosiddetta ‘bolla ambientale’ e l’incontro mancato fra turisti e nativi, perché anche i cosiddetti viaggiatori ‘alternativi, sono comunque percepiti come bianchi e turisti e per tutti rimane aperta “una sola porta d’accesso ai mondi visitati: quella per stranieri”.
…l’accompagnatore che, stando a cavallo fra due culture, svolge un ruolo di facilitatore, ma sovente priva il visitatore della possibilità di osservare con altri occhi.
… le guide che descrivono il pittoresco e non il quotidiano.
… il fatto che anche il turismo sostenibile fa parte del grande mercato turistico pur cercando di moralizzarlo e che muove un numero ristretto di persone, mentre è proprio quando i numeri sono rilevanti che maggiore è l’impatto e il rischio di cadere nel modello tradizionale.
… il fatto che il turismo può contribuire a sviluppare la consapevolezza del valore della propria cultura, nella misura in cui i locali riescono a mantenere il controllo dell’evento e a gestirlo.
… la concezione prevalente fra i turisti secondo cui è vero e autentico ciò che è tradizionale e antico, mentre in realtà la cultura se viva è un processo di continuo cambiamento.
… il fatto che dei luoghi spesso visitiamo soprattutto il passato, i monumenti, le opere d’arte, i musei, i resti di una società scomparsa o che sta per scomparire e trascuriamo il presente.
… la contrattazione che tanto affascina (e talvolta irrita) turisti e viaggiatori.
… le foto che in genere perpetuano un’immagine stereotipata del paese visitato e talvolta rischiano di diventare lo scopo del viaggiare.
… l’importanza di sperimentare durante il viaggio il tempo davvero ‘libero’.
Concetti raccontati in modo comprensibile e non accademico: davvero una lettura capace di regalare una maggior consapevolezza al nostro viaggiare.
Anna

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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