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Albatros chiude le sue ali. E dona a chi ne ha bisogno

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11/02/2023

Rubo il titolo del post a un bell’articolo pubblicato oggi su La Provincia a firma di Lea Borelli. L’Associazione Albatros Cantù ha terminato la propria attività dopo 25 anni. Inevitabile un po’ di rimpianto, ma come per ogni avventura, anche per questo nostro viaggio c’è stato un inizio e c’è una fine. L’importante è che sia stato un bel viaggio e lo è stato: lungo e ricco di immagini, storie, incontri. Un viaggio impegnativo, certo, ma che ha arricchito tutti e che ci lascia tanti bellissimi ricordi.

Abbiamo dato in solidarietà le nostre attrezzature e il fondo cassa rimasto. All’Associazione ONLUS di volontariato Il Mantello per l’assistenza ad ammalati terminali e la diffusione delle cure palliative, abbiamo versato il saldo finanziario consistente in 1.162 euro. Al Teatro Nuovo di Rebbio, parte della Parrocchia San Martino di Rebbio (Parroco Don Giusto Della Valle), abbiamo destinato tutti i beni strumentali (casse, microfoni, mixer, proiettore, cavi, ecc.). All’Istituto Pellegrino Tibaldi abbiamo lasciato il telo proiezione meccanizzato.
Ancora grazie a tutti: agli amici organizzatori che ci hanno messo passione, testa e cuore, al Comune di Cantù e all’Istituto Tibaldi che ci ha ospitato, ai tanti meravigliosi viaggiatori che ci hanno raccontato il loro mondo e a tutto il nostro pubblico appassionato che ci ha accompagnato sera dopo sera in tutti questi anni. Ci auguriamo di incontrarvi ancora lungo le strade del mondo.

Anna, Betty, Daniele, Dima, Lidia, Maurizio, Max, Paolo, Pino, Terry… (in ordine alfabetico 😊)

Qui il testo completo del comunicato con qualche foto

Albatros chiude le sue ali. E dona a chi ne ha bisogno

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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