Alla fine. Andrà tutto bene. Forse.
È un periodo difficile e inaspettato, un tempo sospeso, di pausa e di forzato cambiamento che ci fa scoprire la nostra fragilità e dipendenza dagli altri, che ci confronta con la solitudine, la morte e la solitudine della morte. E che forse restituisce alle cose il loro giusto valore.
Come ogni cambiamento ci offre anche delle opportunità che, se colte, possono diventare l’occasione per uscirne rafforzati. Siamo obbligati a fermarci, dobbiamo stare e non andare, scopriamo quanto ci possano mancare abitudini date per scontate, la natura, gli amici, la vita sociale, la libertà di decidere della nostra vita. Ci viene però anche ridato quel tempo di cui siamo sempre in carenza: il tempo per fare silenzio, riflettere, ascoltare, fare ordine in casa e nella vita, stare con noi stessi o in famiglia.
Il mantra ripetuto da finestre e balconi, ritwittato su tutti i social è “Andrà tutto bene”. Mi sembra un ottimismo un po’ forzato, ma certo può aiutare ad attraversare un presente incerto e difficile, un tempo diverso e fermo dove quelli che corrono sono solo i numeri. Come tutti sono impreparata a ciò che sta accadendo e, non avendo competenze, non ho nulla da aggiungere al rumore intorno al Covid 19. Sembra però che anche per scienziati, tecnici e politici siano più le domande e i dubbi che le risposte: i pareri sono discordi e i media non sempre aiutano a fare chiarezza. Ci rimane il web che diffonde bufale, ma anche salutare ironia, che ci permette di sentirci uniti, di continuare a imparare con l’e-learning e a lavorare con lo smart working.
Avendo poco da dire, provo con un’immagine. Si dice che una foto valga 1000 parole: può succedere se è una buona foto, ma io continuo a privilegiare la parola e allora affido il mio messaggio a un’immagine fatta di parole. L’ho scattata non molto tempo fa in un museo di Amsterdam e, guardandola ora, mi sembra quasi profetica.

Alla fine.
Alla fine, si perde la speranza,
Alla fine, la rabbia si dissolve
Alla fine, prevale la bugia
Alla fine, tu scompari
Alla fine, tutto se ne va
Alla fine, si perdona tutto
Alla fine, si dimentica tutto
Alla fine, nulla importa
Alla fine, la storia fa il suo corso
Alla fine, tu vinci o perdi
Alla fine, hai avuto la tua occasione
Alla fine, qualcosa d’altro inizia.

I due disegni sono opere di Bansky (foto scattate al Moco Museum, Amsterdam)
E se qualcuno pensa che per esorcizzare la paura non serva raccontarsi che “andrà tutto bene”, può leggere il post con cui, spero non profeticamente, ho iniziato il 2020.