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ARACATACA, Non voglio cambiare pianeta

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08/06/2023

ARACATACA, il racconto del viaggio attraverso Ecuador e Colombia “pedalato e filmato” con uno smartphone da Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, è arrivato alla fine. Se vi siete persi una o tutte le 22 brevi puntate, le potete, anzi, le dovete recuperare su Raiplay.

Con grande spontaneità, simpatia, naturalezza ed empatia, Jova è riuscito a trasmetterci l’energia e la bellezza di questi luoghi e della loro variegata umanità.

Lo so, io sono di parte per la mia passione per l’America Latina e la Colombia, perché per me il suo racconto è tutto un ritrovare luoghi, atmosfere, storie e anche persone (come l’amica Nancy al Carnevale di Barranquilla), perché anche lui come me è “dipendente” da Gabriel García Márquez (se non bastasse il nome della serie, Jovanotti lo dichiara esplicitamente e cita passi da “Cent’anni di Solitudine” al termine di ogni episodio), perché parla agli alberi, perché ama la bici, perché omaggia il grandissimo Alexander Von Humboldt… Sono però sicura che vi piacerà moltissimo e vi farà venir voglia di viaggiare, magari in bici, magari in America Latina, magari in Colombia.

Guardate tutte le puntate e, se amate viaggiare, ascoltate con attenzione l’ultimo episodio, il 22esimo, una bella riflessione sul viaggio e l’avventura…“Il mio augurio a questo punto è che il viaggio, avventura, meta o gita, possa essere riassunto in una parola: VITA”.

Aracataca, non voglio cambiare pianeta 2, Raiplay

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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