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02/06/2023

Quest’anno gli auguri per me saranno doppi: buon compleanno e anche buona pensione! Ultima nella mia cerchia di coetanei, ci sono arrivata anch’io alla pensione. Non gran cosa visto che valgono solo gli anni di contributi “di una vita fa”, quando ero prof di ruolo d’inglese, mentre il resto dei miei lavori a scrivere guide di viaggio, ad accompagnare gruppi in giro per il mondo e a gestire la fattoria, non rientrano nei conteggi. Nella mia vita ho però avuto la fortuna di essere libera di scegliere e di cambiare e questo è stato un grande privilegio. Forse, con il senno del poi, certe scelte avrebbero potuto essere diverse, ma l’importante è riconoscersi sempre nel proprio vissuto. E non smettere mai di cercare perché “nella vita bisogna sempre cercare qualcosa, l’importante è non trovarla” (non so chi l’abbia detto, ma condivido in toto).

Come scriverebbe Moretti, ho girato, visto gente, conosciuto e fatto cose. Anche cose che mi auguro dureranno nel tempo, ben oltre lo spazio dei miei anni. Non parlo certo dei miei libri e guide (anche se nel mio piccolo ne sono più che soddisfatta), parlo della cura della cascina Chigollo e delle energie investite per recuperarla. Ora spero di poter godere serenamente, dopo anni non sempre facili, di questo angolo di mondo, di questo “buen retiro” per dirlo alla spagnola, visto che, all’inglese, con questo mio compleanno sono ufficialmente “retired”.

Passo, almeno in parte, il testimone. Un giorno dovremo per forza lasciare ciò che ci è stato dato, ciò che abbiamo trovato e ciò abbiamo creato, ma dobbiamo iniziare prima a lasciarlo andare.

Anche nei viaggi rallento, rinuncio al bisogno di essere protagonista, mi farò bastare il piacere di esserci. Continuo e continuerò a girare per il mondo vicino e lontano, ma più leggera, senza obblighi e doveri. E spero anche di riprendere a scrivere su questo blog con un po’ più di continuità, semplici riflessioni per me da condividere con chi vorrà leggerle.

Cercherò di praticare quello che chiamano downshifting: concentrarmi su ciò che conta davvero e prendermi tempo perché la vita è adesso, in questo preciso istante e può interrompersi d’improvviso.

Sono riflessioni un po’ tristi per festeggiare un compleanno, ma i compleanni nascondono sempre una vena di tristezza sotto una patina di allegria. E io stasera sento questa tristezza per un altro anno che se ne va e perché ieri notte se ne è andata proprio così, all’improvviso, con l’auto contro un guard rail, Titti, compagna dell’ultimo viaggio nel sud della Francia. Sprizzava voglia di vivere Titti, noi l’avevamo subito acclamata capitana della nostra houseboat e lei ci aveva guidato sicura su e giù per canali e chiuse. Ci siamo salutate il primo maggio senza sapere che sarebbe stata la sua ultima vacanza, che dopo un mese esatto sarebbe partita per il suo viaggio senza ritorno… Mi mancheranno i tuoi auguri, Titti, ma credo che mi diresti di ringraziare per questa vita bella e fragile e di amarla.

Alla fine, come sempre, ho scritto un post troppo lungo. Forse per dire le stesse cose bastava una riga: “Dire addio e farsi addio è ciò che tocca”, ma a scrivere queste parole era Jaime Saenz, un poeta.

Un’ultima nota: la foto del post è la schermata del mio smartphone, scelta per ricordarmi di essere me stessa, sempre.

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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