Bali, ritorno trent’anni dopo
A spasso fra le isole della Piccola Sonda: Lombok, Satonda, Komodo, Angel Island, Flores… e anche Bali, dopo trent’anni dalla prima volta e dopo quindici dalla seconda. Bali è cambiata, eppure si respira ancora un’energia diversa che altrove, fatta della quotidiana ritualità in un’isola che rimane un’enclave indù nel più popoloso paese a maggioranza musulmana. Guardo le foto di allora e di oggi: i templi erano più belli allora, un po’ trascurati, con quella patina di antico che a noi occidentali piace tanto (la fregatura è che se la patina del tempo dona ai templi, non fa lo stesso con le persone! C’est la vie…). In me però rivedo la stessa “ragazza” sorridente e curiosa di allora e vorrei non perdere questo sorriso. “La verità è che uno a cinquantacinque anni ha una gran voglia di aggiungere un pizzico di poesia alla propria vita, di guardare il mondo con occhi nuovi, di rileggere i classici, di riscoprire che il sole sorge, che in cielo c’è la luna e che il tempo non è solo quello scandito dagli orologi“, scriveva Terzani iniziando il suo viaggio via terra attraverso l’Asia…
Anna
PS: non ho 55 anni, ma mi sembra una bella età da “mantenere”. Pensare che Terzani a quell’età iniziava il cammino che lo porterà a scrivere “Un indovino mi disse” (io più semplicemente sto terminando la riedizione della guida Bolivia)…
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laura
carissima Anna, a noi, la patina del tempo, dona dentro!
e quello che riporto sotto ti si addice in pieno! un bacio
“Scrivo per cercare di dare esistenza a ciò che andrebbe perso. Non è solo opposizione contro l’oblio o la morte, è piuttosto un modo di domare il tempo. A me interessa che l’Io sia legato al Noi, e che ci sia un legame indissolubile tra collettività e individualità attraverso la presenza della Storia. Per lottare contro la lunga vita dei morti” (Annie Ernaux)