Le mie Letture News

Con l’India nel cuore

on
27/11/2008

Oggi, 27 settembre in India a Mumbai si contano i morti, oltre 100 e i feriti, 300. Obiettivi dei terroristi: hotel di lusso e turisti occidentali.
Proprio oggi con tragico tempismo la Feltrinelli pubblica “Caos Asia, Il fallimento occidentale nella polveriera del mondo” di Ahmed Rashid, giornalista e intellettuale pakistano. La recensione sul sito dell’editore inizia così: “L’assassinio della leader pakistana Benazir Bhutto è solo l’inizio della discesa nel caos. Sull’orlo del precipizio è ormai un’intera regione dell’Asia, che dal confine indiano si estende fino all’Afghanistan, all’Iraq e alle piccole repubbliche centroasiatiche nate dalla dissoluzione dell’impero sovietico: un’area decisiva dal punto di vista strategico ed economico, eppure ancora sostanzialmente celata allo sguardo occidentale“.

Forse, oltre a raccontarci quell’India che abbiamo nel cuore, forse, oltre a sognare l’Oriente, dobbiamo sforzarci di capire cosa succede in quell’area cruciale. Personalmente mi ha molto aiutato ad andare al di là degli stereotipi la lettura di un altro libro La Speranza Indiana di Federico Rampini. L’India ha in sè la forza di reagire al terrore senza innescare quei tragici meccanismi che purtroppo dopo l’11 settembre hanno portato  a una escalation di violenza e guerra. Non ripetiamo errori già commessi.

A.M.

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1 Comment
  1. Rispondi

    Matteo

    28/11/2008

    Sono il responsabile in Italia per Oberoi e posso solo dire che l’India non si farà battere dal terrorismo, ma continuerà a Sbocciare, facendosi sentire nel mondo

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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