Le mie Letture

Domande strategiche

on
11/11/2010

Mikael Krogerus, Roman Tschappeler, Piccolo libro delle domande strategiche, Rizzoli, €. 9,90

“Il problema della vita non è la mancanza di risposte, ma piuttosto la capacità di individuare le domande giuste. Quando hai ben chiare le domande, le risposte arrivano sempre”. Così scrive James Redfield, anche se poi lui, e con lui tutti noi, tendiamo a dare risposte e spacciare consigli. Per chi  condivide il pensiero di Redfield, c’è un libriccino curioso e non banale sulla cui copertina troneggia un grande punto interrogativo e che dentro racchiude semplicemente 565 domande.
Qualcuna molto “americana” nel senso che il solo metro di misura del successo sembra il denaro, altre un poco strane, tipo la n. 436 “Con chi ti ubriachi?”(Come se fosse ovvio che soli o in compagnia ci si debba per forza ubriacare…). Ma tutte provocatorie, illuminanti e, salvo qualche eccezione, non banali. Argomenti? Confessioni, chi sei veramente, uomini e donne, i viaggi, infanzia, amore, essere single, sesso, amicizia, futuro, felicità, paure, morire… Risposte nessuna… perché quelle le dobbiamo trovare noi e in noi, un poco come succede con la psicanalisi, però a un costo ben più contenuto, meno di dieci euro. Poche regole: Non riflettere troppo a lungo e soprattutto non ci sono risposte giuste, solo sincere. Un libriccino consigliato alle anime sempre in ricerca.

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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