Due Bolivie
Evo Morales si è dimesso. Finale amaro e forzato che comunque non ha evitato alla Bolivia di precipitare nel caos. Ora si fronteggiano due Bolivie ed entrambe sono convinte di essere dalla parte della ragione e del diritto. Quando i boliviani scendono in strada non scherzano, mai, e hanno una capacità di resistenza incredibile. Non non è una semplice protesta per l’aumento del costo di qualche genere di prima necessità, non si tratta di fare delle concessioni e purtroppo non sarà per niente facile trovare una via d’uscita.
Morales non è stato un cattivo presidente nonostante l’eccesso di personalismo e l’attaccamento al potere, quel “caudillismo” che è una malattia diffusa in America Latina. In questi anni la Bolivia è cresciuta economicamente e la povertà diminuita, ma tre mandati e 14 anni di potere logorerebbero chiunque. Spero che la Bolivia possa ritrovare stabilità e quel pluralismo che dopo decenni di colpi di stato ha resistito nel paese dall’ottobre del 1982 per 37 anni, ma che rischia di essere cancellato dalla situazione di delegittimazione delle istituzioni che si è creata.
Per un approfondimento sulla situazione latinoamericana e della Bolivia in particolare, fra tanti articoli che prendono le parti dell’uno o dell’altro contendente, questi due articoli su Internazionale e su Il Post danno un quadro equilibrato della situazione.