Le mie Letture

Faravelli- Madagascar, Verde Stupore

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03/03/2017

Stefano Faravelli, Verde Stupore – MadagascarCarnet della foresta pluviale, EDT Collana Carnet di Viaggi, 2016, pag. 94 più inserto, 32,00 €

Faravelli, “cacciatore sottile”, armato di taccuini e pennelli, occhi e cuore, insegue e racconta la bellezza e la vita segreta della fauna più stravagante del pianeta

Betampona, un nome che sembra inventato, ma che è un luogo reale, uno scampolo di foresta pluviale di poche miglia quadrate nel Madagascar centro-orientale. Stefano Faravelli, dando forma a un suo sogno di bambino, trascorre un mese come pittore naturalista aggregato a una spedizione scientifica nell’Isola rossa. In un tempo pre-fotografico proprio a pittori come lui era affidata la descrizione delle forme viventi che venivano via via scoperte da esploratori e naturalisti; ora i suoi disegni sono fuori tempo massimo per questa vocazione documentaristica, ma Faravelli riproduce le forme di questa natura singolare con la stessa esattezza di allora e ne coglie l’essenza profonda evocandola per noi nelle pagine del suo carnet. Sfogliandolo percepiamo lo stupore del suo sguardo di fronte ai suoni, ai colori, agli odori e alle forme della foresta pluviale e dei suoi abitanti.

Questo taccuino, che fa seguito a quelli su Mali, Cina, Egitto, India e Giappone, riproduce esattamente il carnet originale nella dimensione e nell’impaginazione. Rispetto ai precedenti Faravelli entra maggiormente nel suo ruolo di peintre agregé di stile ottocentesco e indugia su tavole tassonomiche per riprodurre l’incredibile biodiversità di questo luogo preistorico, la stupefacente varietà di uccelli, rane, serpenti, insetti, gechi e conchiglie, la bellezza dei lemuri Sifaka o la leggerezza del salto dell’Indri…

Alla fine del carnet alcune pagine di note, non la trascrizione dei testi delle tavole, ma una contestualizzazione e una spiegazione per aiutarne la comprensione. Allegata in una tasca interna una piccola “Esegesi della foresta” in cui Faravelli, appassionato di filosofia, racconta con un linguaggio alto e ricco di rimandi la sua esperienza della foresta.

 Anna

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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