Pensieri in libertà

Fase 2 : io che un fidanzato non ce l’ho

on
04/05/2020

In questi quasi due mesi di isolamento in Fase 1 mi sembra di essere invecchiata di dieci anni. Non per la ricrescita o il sovrappeso (si rimedierà) e nemmeno perché sono dovuta ricorrere al Piano B, piantare zucchine e magari allevare qualche gallina (tanto i viaggi sono rimandati a data da destinarsi). Prima del Covid ero una sessantenne pimpante che faceva programmi di vita e di viaggi. Ora sono sempre anagraficamente la stessa, ma di fatto, ascoltando TV e leggendo i giornali, mi sento un’anziana a cui è sconsigliato uscire di casa perché è nella fascia a rischio e che, se sfortunatamente si ammalasse di Covid a ospedali intasati, sarebbe nel peggiore dei casi indirizzata alle “cure compassionevoli”.

E questo non è tutto! In tempi precovidici ero una single (o “dispari” come mi piace definirmi) che pensava agli amici come alla sua famiglia allargata su cui poter sempre contare. Gli amici ci sono ancora, ma in questi due mesi di isolamento sono stati necessariamente solo virtuali visto che molti sono sparsi per l’Italia e per il mondo e a nessuno era permesso uscire dal proprio comune.

Nella Fase 2 possiamo sì spostarci entro i confini regionali, ma gli amici, anche se residenti nella stessa regione, addirittura nello stesso comune, rimangono per legge off limits. Come lasciapassare per uscire di casa valgono solo i “congiunti” (anche quelli di sesto grado… ma chi li conosce? Leggete queste sacrosante parole di Maurizio Amodio). Con questo termine piuttosto vago non si intendono solo i parenti come sembrava all’inizio, ma, hanno precisato, tutti gli “affetti stabili”. E cioè? Secondo quali criteri un rapporto sarebbe stabile? Con le precisazioni successive vi hanno fatto rientrare i fidanzati ufficiali, anche se chiamare i fidanzati “affetti stabili” spesso è azzardato (lo stesso può valere anche per i congiunti e non solo per quelli lontani…). L’amante potrebbe rientrarci? Sembra di no, a meno forse di non produrre filmini datati a luci rosse che potrebbero testimoniarlo. Temo che per i poliziotti non sarà facile mantenersi seri e stilare un verbale riportando le scuse inventate dagli italiani colti in flagrante (già ci sono esilaranti facsimile di autodichiarazioni). Nel decreto ministeriale non rientrano invece gli amici perché questi non sarebbero “affetti stabili”. Dalle parole di Conte sembra che gli amici siano solo frequentazioni temporanee, tra l’altro solo per fare party e darsi pacche sulle spalle… Personalmente posso tranquillamente affermare che ho amicizie che durano dai tempi della scuola, mentre i fidanzati non hanno mai superato i 24 mesi non continuativi e i consanguinei non sono la mia prima opzione in caso di necessità. E anche senza farne una questione personale, sono più di 8 milioni gli italiani soli per caso o per scelta, molti anche single senza una relazione di coppia. Bene, soli rimarranno anche in tutta la Fase 2! Che continuino a parlarsi via whatsapp e a incontrarsi nell’ora d’aria al supermercato o al massimo al parco parlandosi con la mascherina mentre corrono a due metri di distanza. E se qualcuno dopo due mesi di digiuno avesse qualche pulsione sessuale? Un amico mi ha scritto che gli manca fare l’amore… spero per lui che abbia qualche cugina di sesto grado disponibile. A Napoli invece, con la consueta creatività, c’è già chi si offre come “congiunto sospeso”.

Forse però è meglio così, forse Conte lo ha fatto perché ci vuol bene: appesantiti dall’eccesso di carboidrati, non depilati, con la ricrescita, la mascherina e i guanti di lattice, meglio continuare a frequentarsi via web

P.S. Per riflettere più seriamente sull’argomento “amici e congiunti”, c’è un interessante articolo su Internazionale. Davvero l’iperfamiglia, cioè l’insieme di relazioni amicali e non ufficiali, è sempre un valore e diventa quasi una necessità per chi non ha o non vive con un proprio clan famigliare. È una rete salvavita, una difesa, un mutuo aiuto e un deposito di affetti, ma purtroppo non nella visione della famiglia stile Mulino Bianco del Governo italiano. E per terminare con una citazione d’autore, ricordo le parole di Andrea de Carlo secondo cui le amicizie intessono una tela sottile e resistente unendo persone magari lontane ma non distanti con fili fatti “di uno scambio continuo di domande e risposte. Sguardi, anche solo immaginati. Assonanze e intuizioni e sorprese, curiosità reciproca che non si esaurisce. E similitudini, e differenze”.

TAGS
RELATED POSTS
4 Comments
  1. Rispondi

    Alberto Terzi

    05/05/2020

    Quando lo Stato decide di dotarsi di droni per osservare in modo tribunalizio la tua vita rischia il ridicolo come è avvenuto con alcune disposizioni della Fase 2. Confesso di essere stato un trasgressore quotidiano e recidivo della regola sugli spostamenti entro i 200 metri da casa. A chi mi ha contestato o cercato di iniettarmi sensi di colpa ho detto che uscivo sempre con la testa, non la lasciavo mai a casa e che di fronte a ogni regola penso e cerco di capirne il senso profondo. Ad esempio le stesse regole da vivere in città o in un piccolo paese di campagna hanno un impatto sociale diverso e conseguenze diverse. E dovrebbero avere contestualizzazioni appropriate. Se dove abito posso girare per boschi e in un’ora posso incontrare nessuno o al massimo 2-3 persone, mantengo le distanze e metto la mascherina prima di passare a loro vicine, non mi comporto in modo responsabile?
    Lo Stato paternalista non mi piace, quello che non dà fiducia ai suoi cittadini facendo regole solo a misura degli irresponsabili non mi piace. Per cui Escodallapaura, ed EscosempreconlatestacollegataalCuore.

    • Rispondi

      Anna Maspero

      05/05/2020

      grazie Alberto e belli i tuoi hashtags! Escodallapaura ed EscosempreconlatestacollegataalCuore

  2. Rispondi

    Antonella

    06/05/2020

    Ci voleva il Covid.19 per avere il tempo di leggere questo bel post? Non me lo spiego. La verità è che passo gran parte della vita a fare cose che devo, e non quelle che vorrei davvero fare. Le tue parole Anna sono sempre pacate ma colgono nel segno, anche con eleganza, rivelando miopie che non dovrebbero appartenere a chi ci governa. Una volta mio fratello mi disse che gli amici si scelgono, i parenti no, e benché ne sia ancora ferita aveva ragione. Gli amici, veri, sono l’unica famiglia che in fondo abbiamo. Un abbraccione virtuale.

    • Rispondi

      Anna Maspero

      09/05/2020

      grazie Antonella, amica mia.

LEAVE A COMMENT

ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


I MIEI LIBRI