Cascina Chigollo-Il Grillo News

Habemus Shower Toilet

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28/03/2017

(Pausa Pubblicitaria)shower-toilet

E voilà! Habemus shower toilet (modello Littizzetto). Con un raro sincronismo, dopo due mesi d’attesa dall’ordine, oggi, in coincidenza con lo show (minuti finali di Che Tempo che fa) della Littizzetto sui water con doccetta, è arrivato il mio gabinetto stile giapponese (in realtà modello Stark). Cronistoria: nell’incomprensione e nell’ironia generale di amici, idraulici & C., ristrutturando il bagno degli ospiti, avevo deciso di rinunciare al bidet (scelta imperdonabile per noi italiani sempre molto tradizionalisti) per poter ampliare la doccia. E avevo di conseguenza optato per uno shower toilet, ossia il water-bidet tutto in uno. Scelta difficile perché (fino a ieri e al lancio televisivo della Littizzetto, immagino) il prodotto era poco capito dal mercato italiano e quindi difficilissimo da visionare perché di fatto assente dalle normali showroom multimarche. E vi assicuro che è più semplice decidere quale auto acquistare che quale cesso multifunzione. Ci sono i water con effetti speciali (qualcuno piuttosto inquietante) che si illuminano nella notte, alzano il coperchio al solo avvicinarsi (anche se dovete banalmente solo lavarvi le mani nel lavandino di fronte), riscaldano l’asse, sciacquano il vaso da eventuali germi sopravvissuti, assorbono gli odori, azionano la cromoterapia a solo beneficio delle chiappe (!!!) e naturalmente lavano, massaggiano con moto ondulatorio e asciugano walter e jolanda (impostando il programma uomo o donna), naturalmente con temperatura acqua e aria regolabile… Il tutto, ça va sans dire, gestibile con telecomando e anche con una app dal telefonino. Per capire le diverse proposte ho dovuto visitare gli showroom monomarca di Grohe, Duravit, Geberit, Villeroy & Boch, ecc. alla scoperta dell’oggetto misterioso. Alla Grohe ricevono solo su appuntamento (da prendersi con un buon anticipo), poi si è accolti da una gentile assistente che accompagna di fronte all’oggetto del desiderio e soprattutto ci si può chiudere nel bagno e provare il gabinetto di persona. Alla fine ho fatto la mia scelta: non volendo passare ore a spiegare agli amici di passaggio come usare il water in caso di bisogno, ho optato per il modello più semplice e meno tecnologico (e meno costoso, dettaglio non trascurabile visti i prezzi). E oggi l’ho inaugurato con grande piacere.

Messaggio per gli amici: ho di nuovo agibile* il bagno (e la camera) degli ospiti. E nel pacchetto ospitalità è compreso uno stage sull’uso dello shower toilet con prova pratica.

Anna

PS: Manca ancora lavabo e rubinetteria doccia, ma con un po’ di creatività, cito sempre la Littizzetto, si possono fare anche i gargarismi.

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1 Comment
  1. Rispondi

    fernanda

    29/03/2017

    La descrizione e’ esilarante! Ed e’ vero, l ho riconosciuto.! L ho appena visto in tv dalla Littizzetto! sono sicura che avrà successo e che ci sarà la coda. Meno male che hai scelto quello piu semplice.. .Comunque meglio se mi lasci istruzioni scritte in loco per i primi tempi..

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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