Le mie Letture

Il Molise non è la Patagonia

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07/07/2010

Antonio Pascale:  Non è per cattiveria, confessioni di un viaggiatore pigro, Laterza, 2006 – €.9,00

Un libro che appartiene alla tendenza sempre più diffusa del racconto di viaggio vicino a casa, in luoghi domestici e amati, dove la scoperta è fatta da dettagli minimi, sottili cambiamenti di luci, attenzione più agli stati d’animo e agli umori che alle avventure insolite.
L’autore, Antonio Pascale, ex viaggiatore professionista, di quelli che soffrono di partenza compulsiva a intervalli più o meno regolari, scopre la bellezza del ritorno nei luoghi conosciuti e amati, senza traguardi o mete da raggiungere, senza obblighi di visita a monumenti, ma con il solo scopo di regalarsi una pausa di bellezza.

L’autore sembra voler fuggire le mode, ma forse anche per distinguersi dagli altri viaggiatori che inseguono mete lontane. Alla fine sembra soffrire di troppe idiosincrasie e sviluppare intolleranza verso modalità di conoscere il mondo diverse dalle proprie. Così vede con una buona dose di antipatia i viaggiatori professionisti e professionali, chi si trascina il trolley con tutto il necessario o cammina curvo sotto un pesante zaino, chi indica il cammino, chi compila guide, chi vuole convertire gli altri al viaggio, chi detta legge su ciò che si deve o non si deve fare, chi si muove troppo o troppo in fretta, chi vuole conquistare la vetta o la meta. Ormai il viaggio vicino a casa, della serie “il Molise è meglio della Patagonia e costa pure meno” è un nuovo trend, una nuova filosofia, una nuova religione con i suoi adepti e i suoi tabù. Ancora una volta siamo nelle categorie del “o – o” e non “e – e”, cioè modalità di viaggio diverse viste come opposte e non come complementari. Quando invece, semplicemente, la Patagonia non è il Molise e il Molise non è la Patagonia, entrambi meritano però un viaggio e comunque ogni viaggiatore deve trovare la propria dimensione”. In conclusione e nonostante le mode: un libro stimolante, intelligente, ben scritto. Da leggere. Prossima tappa: il Molise.

Pubblicato su il reporter

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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