Imperfetti viaggiatori
Siamo tutti imperfetti viaggiatori “visitatori occasionali alla ricerca di nuove esperienze e di sprazzi di senso, di lampi di bellezza e di attimi di felicità”, scrivevo nelle pagine del mio libro riflettendo sui diversi modi di viaggiare. Parole che mi tornavano in mente ieri sera alla rassegna Viaggio intorno al Viaggio di Albatros Cantù, ascoltando il nostro ospite che ha ha proiettato audiovisivi in bianco e nero di grande qualità su luoghi come la medina araba, Cuba e il Nepal dopo terremoto e altri su viaggi molto diversi dai nostri, come quelli dei migranti o di una tradotta verso Auschwitz. Commentando le sue foto, Giovanni Mereghetti, fotoreporter professionista, ha fatto alcune affermazioni a mio parere eccessivamente categoriche relative ai viaggi organizzati o alle fotografie di panorami o a soggiornare in sistemazioni di lusso…
Alle serate di Albatros ospitiamo fotografi e viaggiatori con esperienze diverse alle spalle: viaggiatori solitari o “organizzati”, fotoamatori e anche Tour Operator, pensando così di offrire spunti interessanti a chi ci frequenta. Io poi personalmente accompagno gruppi da quando avevo ventisette anni e ho un grande rispetto per persone che investono il loro denaro e, risorsa spesso ancor più scarsa e preziosa, il loro tempo in un viaggio, vicino o lontano, nel nord o nel sud del mondo, in mezzo alla gente o in un deserto… Non solo il viaggio mi ha regalato incontri (e paesaggi) indimenticabili, ma anche proprio nei miei gruppi ho trovato persone meravigliose, alcune diventate cari amici. Così come alcune delle mie guide locali che mi hanno aperto le porte del loro Paese offrendomi una chiave per entrarci, la stessa cosa che cerco di fare io quando accompagno un gruppo. Non nego le contraddizioni insite nel viaggio, e non solo in quello per turismo, anche in quello per professione, come tra l’altro mi sembrava emergesse con chiarezza dall’ultimo lavoro presentato ieri sera, “Take away”. Ma non ci sono risposte univoche o per tutti valide. Ognuno dovrebbe cercare il giusto compromesso fra le diverse esigenze e garantirsi, budget e tempi permettendo, uno standard di servizi che permetta di affrontare il viaggio in sicurezza, con piacere e senza togliere il gusto dell’incontro, fuori ma anche (perché no?) dentro al gruppo. Ieri sera non ho trovato il momento opportuno per intervenire in merito, anche perché nel poco tempo a disposizione si rischiavano affermazioni categoriche e superficiali. Per chi vuole approfondire, molti sono gli spunti di riflessione sul tema nel mio libro “Il Mondo nelle Mani, divagazioni sul viaggiare“.
Max
…le diversità sono tra le cose belle di questo povero mondo malandato.
Oltretutto ho ancora così tanti dubbi su quale sia il tipo di viaggio e comportamento che più aiuti le persone che ci ospitano e condividono con noi le loro terre, o almeno come possiamo fare meno danni possibile…
Sara
“Anche l’amicizia è un viaggio, un uscire da noi stessi per andare verso l’altro”: letto questa mattina. Have a nice day, cara amicadiviaggio… Sara
Antonio
Credo fortemente che i viaggi organizzati da tour operator siano distruttivi, sia per le popolazioni che si visitano che per il viaggiatore stesso. Il viaggio è una cosa seria, che si fa da soli o al massimo con un amico. Viaggiare in gruppo organizzato è come muoversi in un’ampolla di vetro. Fate voi…
Anna Maspero
gentile Antonio, volevo risponderle privatamente ma la sua email risulta sbagliata. Non me la sento di condividere il suo giudizio, ma il mio punto di vista l’ho già espresso nel post e in due libri. Fra alcuni giorni parto per un viaggio autogestito in Indonesia, fra due mesi per un viaggio con un gruppo in Colombia…
Buon cammino
Antonio
Strano, la mail è corretta. antoniostefanetti195@libero.it.
Ho letto quanto esprime nel suo post e sono in completo disaccordo. Le spiego, i grandi viaggiatori sono quelli che si muovono alla kapuscinski o alla Terzani seconda maniera, mica quelli che vanno con i tuour operator. Quanto lei esprime nei suoi libri è una sua opinione, che tutti rispettiamo. Ma la saggezza di un viaggiatore sta anche nel saper rispettare chi non la pensa come lei. E’ qui che si vede la differenza tra un vero viaggiatore e uno abituato a viaggiare nella bambagia. Che lei parta tra due giorni per un viaggio in Indonesia e tra due mesi con un viaggio in Colombia con clienti non necessariamente la incorona viaggiatrice. Il viaggio vero è un’altra cosa, spesso è quello che abbiamo dentro di noi e che non andiamo a proclamare sui blog o nei libri di poco conto. No stia a rispondermi in privato, amo la trasparenza, lo faccia qui, agli occhi di tutti…. non le auguro buon cammino, non credo le serva, invece le auguro una buona visione, di un mondo che forse non ha mai visto.
Anna Maspero
infatti non mi sono mai incoronata viaggiatrice (e se è per questo nemmeno scrittrice, lettrice, questo sì), né tantomeno oserei confrontarmi con i grandi viaggiatori che lei cita… basterebbe il titolo “imperfetti viaggiatori” per capire il mio pensiero anche senza leggere il resto del post. Viaggiare mi ha insegnato l’umiltà e appunto ” saper rispettare chi non la pensa come me”, a differenza di chi si incorona grande viaggiatore.
PS: controlli se crede la sua casella, questo è quanto ho ricevuto in risposta alla mia email: Non è stato possibile recapitare il messaggio a antoniostefanetti195@libero.it non è stato trovato in libero.it o la cassetta postale non è disponibile. Indirizzo destinatario sconosciuto
Antonio
e chi si incorona grande viaggiatore….
ho provato, a me funzona, strano… riprovi, sarà libero, ogni tanto da problemi
Antonio
Se io le scrivo e lei non posta…. non è corretto cara Anna. Si ricordi che posso sempre copiare e incollare tutto su FB e continuare da li la discussione sulla mia pagina. La mia mail è corretta, ho fatto delle prove e funziona perfettamente.
Ripeto la mia domanda, poi posti quello che vuole:
Chi si incorona grande viaggiatore?
Saluti
Dott. Antonio Stefanetti
Anna Maspero
mi scusi, ma nella vita non passo le ore davanti al mio blog per vedere chi posta commenti e non mi sembra che un ritardo (!) di ben 12 ore nell’approvare l’ultimo suo commento (calcolando anche che l’ha postato alle 11.30 di notte) si meriti reazioni o accuse di non postare commenti. Comunque le chiederei la gentilezza di continuare altrove dove desidera la sua riflessione sull’argomento, ma sul mio blog non ho altro da aggiungere e spero che questo scambio di opinioni sia concluso anche da parte sua. Cordiali saluti, Anna Maspero