Amor America Cascina Chigollo-Il Grillo

In nome di nonno Rinaldo

on
02/02/2017

Non ho conosciuto mio nonno Rinaldo, ma sono certa che è da lui che ho ereditato l’amore per la mai terra e la passione per il viaggio, elementi entrambi importanti e che fanno di me quel che sono, un po’ nomade e un po’ stanziale.

Sono passati più di cento anni da quando mio nonno tornò dal Perù con mio padre di solo un anno d’età, proprio poco prima dello scoppio del primo conflitto mondiale che gli impedì di rientrare a Lima. Terminò così la sua avventura di emigrante durata solo una quindicina d’anni a cavallo dei due secoli. Pochi anni ma sufficienti per tornare benestante e acquistare la Cascina Chigollo, oggi da tutti conosciuta come “Il Grillo”. E sufficienti anche per lasciare un segno oltreoceano. Poche settimane fa a Lima il Dottor David Pino ha tenuto una conferenza proprio su nonno Rinaldo, sui suoi due fratelli Antonio e Guido e sulla loro attività di costruttori, nell’ambito di un Seminario organizzato dalla Municipalidad Metropolitana de Lima e dalla Universidad Nacional Mayor de San Marcos.

Da parte mia gli ho fornito tutte le informazioni di cui ero in possesso, chiedendo a cugini, parenti e a zio Alfio, il solo della generazione di mio padre ancora in vita. David Pino ha trovato nei giornali dell’epoca nuovi dati e altri edifici costruiti dai fratelli Maspero, come Casa Mato nella centrale Plaza Bolognesi e nella sua conferenza chiede vengano apposte su questi edifici, che sono stati dichiarati con il centro di Lima Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, delle targhe con il loro nome.

E’ bello leggere su un vecchio articolo del Diario di Lima del 1913 “Le tre costruzioni sono state progettate ed eseguite dai Fratelli Maspero, i modesti e brillanti professionisti che hanno ottenuto tanti apprezzamenti anche per altri degli edifici più belli della città”. A Lima C’è anche un gruppo a salvaguardia del nucleo storico chiamato “SalvemosPalaisConcert” dal nome del locale ritrovo degli intellettuali in un palazzo da loro costruito.

Ora finalmente so dove sono quegli edifici che avevo inutilmente cercato in giro per Lima, armata di vecchie foto ma senza gli indirizzi… E, sempre grazie a internet, anche La Provincia a firma di Giancarlo Montorfano, riprende quanto il Dottor Pino racconta nella sua conferenza. Qui l’articolo de La Provincia e qui il video della Conferenza.

Una storia che sono felice non si sia perduta con gli ultimi protagonisti e testimoni. Una storia da non dimenticare per ricordarci delle nostre origini, della fatica fatta dai nostri vecchi, emigranti e viaggiatori, gente modesta ma capace di cose grandi.

Anna

Per conoscere la storia di mio nonno emigrato in Perù leggi anche questi post e questi articoli:

http://annamaspero.com/nuovo/masperi/

http://annamaspero.com/nuovo/nonno-rinaldo-la-storia-continua/

http://annamaspero.com/nuovo/amor-america-da-nonno-a-nipote/

La Provincia 26 aprile 2016 http://annamaspero.com/nuovo/wp-content/uploads/2016/05/LaProvincia_20160426web.jpg

La Provincia 10 marzo 2016 http://annamaspero.com/nuovo/wp-content/uploads/2016/03/Provincia_20160310.jpg

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1 Comment
  1. Rispondi

    laura

    03/02/2017

    complimenti Anna, un lavoro di enorme soddisfazione!

    “Serbare il ricordo di quanti meritano di essere salvati dall’oblio. Soltanto la memoria è bella. Il resto è polvere e vento” (Jean Michel Guenassia)

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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