Amor America Racconti di Viaggio

La mia avventura boliviana con Overland16

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08/08/2015

Con il mese di luglio sono terminate le quattro puntate su RAI1 al giovedì in seconda serata della spedizione Overland 16 dedicate alla Bolivia in cui ero parte della squadra e sono iniziate le quattro dedicate al Perù. Partenza da La Paz, poi l’Isla del Sol, quindi verso il salar de Uyuni e le lagune, poi Tupiza, Tarija, Potosì, Sucre, Cochabamba per chiudere l’anello a La Paz e scendere verso il bassopiano lungo la WMDR, il Camino de la Muerte, in bicicletta per proseguire per Rurrenabaque e nella Pampa e quindi rientrare a La Paz! Per impegni miei pregressi, non ho potuto accettare la proposta di prendere parte all’intera spedizione e ho partecipato solo al mese di viaggio in Bolivia: ho lavorato “sul campo”, ho curato le traduzioni e i cui testi sono in buona parte tratti dalla mia guida “Bolivia, dove le Ande incontrano l’Amazzonia” pubblicata dalla Casa Editrice Polaris, poi rielaborati liberamente dalla regia di Beppe Tenti. Sul sito di Overland,  la mia presentazione pubblicata  a questo link o qui di seguito. Ho ricevuto davvero tanti messaggi e telefonate da amici e viaggiatori che mi hanno visto in TV: GRAZIE di cuore a  tutti! 🙂  Spero vi abbiamo fatto venir voglia di andare alla scoperta della Bolivia o, se già ci eravate stati, vi abbiamo risvegliato ricordi di luoghi bellissimi!

Anna

DAL SITO DI OVERLAND

IMG_0111OKAnna Maspero in Overland 16: Consulente storico-geografico per la Bolivia. Foto dalla Pagina Facebook di Anna Maspero

L’invito a partecipare alla spedizione OVERLAND 16 “Le strade degli Inca – Bolivia e Perù” mi è giunto inaspettato, appena rientrata da un viaggio nel Messico del nord e in Baja California. Viaggio da sempre e un po’ ovunque, ma la mia destinazione privilegiata è l’America Latina e la mia terra d’elezione è proprio la Bolivia, il paese cui ho dedicato una guida per la casa Editrice Polaris, e il Perù dove emigrarono i miei nonni e dove cento anni fa nacque mio padre. Naturalmente ho accettato la proposta di Overland con entusiasmo, anche se a malincuore ho dovuto limitare la mia presenza al mese di aprile, e quindi alla sola Bolivia, causa altri precedenti impegni per il mese di maggio. Così, mentre la carovana continua verso il Perù, Simone (il driver) e io rientriamo in Italia via Santa Cruz. Conosco il volo e opto per un posto finestrino – lato sinistro dell’areo – e mi godo un’impareggiabile vista delle cinque cime dell’Illimani che si erge in tutto il suo splendore nella luce del mattino mentre scrivo queste note. Salutandolo (ma è come sempre un arrivederci) faccio un primo bilancio del mio viaggio.

Sulle spalle un’esperienza nuova e diversa da quelle finora vissute nei viaggi in solitaria mentre lavoravo alla mia guida, ma anche in quelli di gruppo come tour leader. Con Overland il viaggio è soprattutto passaggio attraverso i luoghi, un raid che ci ha portato dai bellissimi paesaggi del Titicaca a quelli ancora più spiazzanti del salar di Uyuni e delle lagune al sud della Bolivia, per poi continuare attraverso le città di Tupiza e Tarija, salire ai 4000 metri di Potosì, poi verso la capitale Sucre, quindi il tropico di Cochabamba e infine i bassopiani, la selva e i fiumi nei dintorni di Rurrenabaque, per chiudere il cerchio di nuovo a La Paz. Nonostante la rapidità del nostro passaggio, non ci è mai mancato il contatto con la gente, soprattutto grazie all’incontro con progetti della Cooperazione Italiana e storie di solidarietà da parte di persone davvero speciali, di cui il resoconto televisivo darà ampia testimonianza (allevamento di lama, coltivazione di quinoa e amaranto, lavori con minori e donne vittime di abusi, ospedali, carceri, progetti per limitare la pratica degli incendi…).

Anna_BoliviaQuante volte sono stata in Bolivia? Molte. Per me inevitabilmente non c’è più il sapore della scoperta, ma c’è quello del ritorno, del ritrovare amici che lì vivono e vedere il paese in una luce sempre diversa. Cambiano le stagioni, l’altopiano si tinge di verde dopo le piogge, i cactus esplodono in fioriture meravigliose la primavera, il salar si copre di un velo d’acqua che riflette il cielo o asciugato dal sole risplende di cristalli formando milioni di esagoni… Viaggio dopo viaggio, noto i cambiamenti in atto nel paese: la popolazione indigena si è liberata da secoli di discriminazione, l’economia è ormai da una decina d’anni in ripresa e si respira, soprattutto nella città, un maggior benessere economico, anche se parallelamente si percepisce lo sfaldarsi dei legami comunitari che stavano alla base della concezione di vita andina.

Alla carovana di Overland ho potuto offrire proprio la mia conoscenza del paese e i contatti con alcune persone speciali che vivono in Bolivia, dall’artista Mamani Mamani, a doña Aurelia “custode” con il marito Don Alfredo dell’Isla di Inkawasi nel Salar de Uyuni, al medico dei campesinos Pietro Gamba, che trent’anni fa ha fondato un ospedale nel paesino di Anzaldo e che con immensa passione, dedizione e coraggio lo porta avanti con la moglie boliviana Margherita, alla fondatrice del centro per recupero animali Inti Wara Yassi, alla giornalista Lupe Cajias… Ma di tutto questo ne saprete leggendo il mio blog www.annamaspero.com (a breve gli aggiornamenti, difficili durante il viaggio causa i tempi di percorrenza intensi e inevitabili problemi di strade e di mezzi) e soprattutto godendovi le puntate di Overland 16 in onda nei mesi di luglio e agosto 2015!

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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