Le mie Letture

La speranza indiana

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09/06/2008

Di  Federico Rampini, Mondadori 2007

Ho da poco terminato la lettura del libro di Rampini. Magnifico il primo capitolo “Incredibile India”. Davvero interessante l’analisi che ne segue, in cui l’India moderna è spiegata ricostruendo le ragioni storiche che l’hanno portata, pur con molte contraddizioni, ad essere una speranza soprattutto per i paesi del sud del mondo. Un paese capace, a differenza di quasi tutte le ex colonie, di accogliere l’eredità coloniale e farla propria, cercando di valorizzarne gli aspetti positivi.

Si è molto parlato di questo libro, quindi mi limito a consigliarne la lettura a tutti i viaggiatori in partenza e agli appassionati d’Oriente. Qui sotto alcune righe scritte da un’amica, Daniela Cerati, grande amante della cultura indiana e insegnate di yoga (www.maitriweb.com).

Inviato speciale per l’Asia de “La Repubblica”, Federico Rampini in questo libro punta l’obiettivo sull’India e ci guida in un viaggio sorprendente alla scoperta della nazione che entro la metà del XXI secolo sarà la più popolosa e la più vasta democrazia del mondo.

Ci conduce nell’India all’avanguardia, sede di multinazionali come la Infosys, leader nel campo della tecnologia dell’informazione, patria di squadre di biologi appena trentenni, nuovi cervelli della ricerca medica, e di scrittori quarantenni che svettano con i loro libri in cima alle classifiche dei bestseller internazionali. Ci guida sulle strade di un’India democratica e pluralista, laica, tollerante e cosmopolita, dove convivono, pur con molte difficoltà, un miliardo di persone di etnie e religioni diverse, ma non manca di scoprire anche le ombre di quest’immensa realtà, non esente da corruzione, inefficienza e parassitismo della burocrazia statale. Il miracolo indiano coesiste ancora oggi con il retaggio arcaico delle caste, che rappresenta uno degli aspetti più oscuri dell’ascesa indiana insieme all’analfabetismo, alla discriminazione contro le donne e ai pesanti scempi dell’ambiente dovuti all’inquinamento. In quest’affascinante ritratto di una nazione in trasformazione non può mancare un capitolo dedicato alla sua cultura e alla sua storia, che ci conduce a ritroso nel tempo.

Nelle 250 pagine di questo saggio, con il suo stile schietto, scorrevole e nello stesso tempo elegante e di piacevole lettura, degno della migliore tradizione del reportage, Federico Rampini scruta con il suo sguardo di giornalista esperto e preparato un mondo in trasformazione e ci invita a scoprirne i molteplici volti senza timori e pregiudizi.

In questo saggio si entra un poco in contatto con la multiforme realtà indiana, al di là degli stereotipi che, da secoli, si sono andati consolidando su questo immenso paese, come massima espressione di un “oriente” affascinante e mitico.

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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