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10/03/2016

Biglietto_VisitaMasperi,  plurale di Maspero: mio nonno Rinaldo di cognome faceva così… strano perché succedeva a fine 800 in Perù e in spagnolo il plurale avrebbe dovuto essere Masperos, ma erano italiani e hanno fatto il plurale all’italiana. Plurale perché erano tre fratelli, tre emigrati dalla campagna brianzola. Per primo partì lui, il maggiore, ad aprire la strada. A Lima fondarono l’impresa Masperi Hnos Architectos – Constructores. Erano imprenditori coraggiosi, scelsero ottimi architetti e vinsero per cinque anni consecutivi il premio per l’edificio più bello costruito a Lima. Ho ancora la medaglia che il Municipio di Lima gli consegnò nel ’14.

Qualche anno fa durante un viaggio in Perù, fotografie alla mano, avevo percorso le strade di Lima cercando gli edifici da loro costruiti senza però trovarli. Ora, grazie a internet, scopro che molti non solo ci sono ancora, ma ci sono siti internet che li descrivono e cercano di preservarli e difenderli. Del Palais Concert Casa Barragán leggo: “uno de los edificios más bellos y lujosos de la ciudad. Hay indicios de que encargó el proyecto a la compañía del renombrado arquitecto francés Gustave Eiffel. Su construcción se realizó por la empresa de Guido y Rinaldo Masperi, italianos llegados al Perú a fines del siglo XIX y que se caracterizaron por la construcción de “modernos” edificios al estilo europeo en Lima. Fueron los arquitectos de moda a inicios del siglo XX”. Il Palais Concert è stato un celebre caffè, cinema e luogo di incontro frequentato da intellettuali  come César Vallejo e Abraham Valdelomar, che immortalò l’edificio con la  frase: “Lima es el Jirón de la Unión, el Jirón de la Unión es el Palais Concert, y el Palais Concert soy yo”. Poi negli anni ’30 fu trasformato in spazio commerciale con negozi vari. Dal 2011 un gruppo di attivisti ha fondato la “Red del Patrimonio Cultural” che ha lanciato anche in rete l’iniziativa “Salvemos el Palais Concert” per creare consapevolezza del valore di questo edificio per la storia del Perù, chiedendo di destinarlo non a un grande magazzino come previsto, ma a un centro di arte e cultura come era alle origini.
Casa-Barragán_inaugurazioneE per finire torniamo a mio nonno… Mio padre nacque a Lima, ma aveva appena due anni quando nel 1915 la famigliola se ne tornò in Brianza. Così i “Masperi”, che tanto andarono “di moda” a Lima a inizio secolo, sparirono e  ora scopro che a Lima c’è chi fa ricerche su di loro e chiaramente non trova nulla visto che anche il cognome è diverso… Piacerebbe anche a me poter in qualche modo riscattare la memoria di quegli anni difficili, eroici e bellissimi di mio nonno a Lima, purtroppo il ricordo va perdendosi generazione dopo generazione, ma grazie alla rete, qualche filo che ancora si può annodare fra Cantù e il Perù c’è… Per iniziare un bellissimo articolo sul quotidiano La Provincia a firma di un canturino doc, Giancarlo Montorfano.

Dal quotidiano di Lima – 28 luglio 1913, Lima

HOnoreficenza per il miglior edificio costruito a LimaONROSA DISTINCION

“I Fratelli Masperi, architetti costruttori con sede nella città di Lima, hanno meritato per la quinta volta consecutiva il premio che la Municipalità di Lima assegna alla miglior costruzione cittadina. Gli anni precedenti furono premiati i seguenti edifici: la casa del Signor Barragán, la casa Welsch, quella di Giacoletti e di Moreira y Riglos. In questa occasione, l’edificio premiato è di proprietà dei costruttori, e la sua sobria architettura, che mescola armoniosamente lo stile classico e l’arte moderna, ha dato un prezioso contributo alla bella Plaza de Francia, o della Recoleta, dove questa proprietà è ubicata. L’edificio conta tre piani e comprende dodici appartamenti completamente indipendenti, con un piacevole comfort in ogni dettaglio della costruzione e aerazione, luce e condizioni igieniche di prima qualità. Davvero meritano un elogio questi laboriosi industriali, che dedicano il frutto del loro lavoro ad abbellire la città che hanno scelto come campo di azione per lo sviluppo delle proprie energie e della propria competenza di architetti.”

OficinaMaspero_PlazuelaRecoletaPurtroppo questo splendido edificio non esiste più e mi è rimasta solo la foto e da anni è l’immagine di apertura dello schermo del mio computer. Per non dimenticare. E per ringraziare nonno Rinaldo di ciò che mi ha lasciato: l’amore per la mia terra e la passione per l’avventura.

Anna

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1 Comment
  1. Rispondi

    Ivan

    13/08/2018

    Intersante articolo. La casa Giacoletti rimane ancora a Piazza San Martin. E molto bella. Il suo nonno era un genio.

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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