Le mie Letture

Milano (e Torino): itinerari insoliti tra realtà e leggenda

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20/10/2009

William Facchinetti Kerdudo – Milano, misteri e itinerari insoliti tra realtà e leggenda – Casa Editrice Polaris 2009, €.24,00

William Facchinetti Kerdudo – Torino, misteri e itinerari insoliti tra realtà e leggenda – Casa Editrice Polaris 2009, €.24,00

“Milano, misteri e itinerari insoliti tra realtà e leggenda”: un titolo davvero insolito per una guida di viaggio. E in effetti non è certo una guida tradizionale, perché si legge con lo stesso piacere di un romanzo o un giallo, quella sulla città meneghina da poco pubblicata per Polaris da William Facchinetti Kerkudo, scrittore, musicista e fotografo italo-francese. Dopo aver indagato con la sua “Guida ai Misteri del Lago Maggiore”(Macchione Editore) sui segreti dell’Insubria, l’autore inaugura con questa guida sul capoluogo lombardo una nuova e particolarissima collana dedicata alle città europee, che proseguirà con Torino (in uscita a breve), Venezia e Praga.

Pensiamo sempre di conoscere le nostre città. Perché ci abitiamo o lavoriamo, perché ne abbiamo visitati i palazzi e i musei, perché ne abbiamo attraversate le piazze e osservati i monumenti. Ma le città non sono solo arte, architettura e storia ufficiale, non sono solo i luoghi del lavoro e della socialità. Non c’è solo la Milano monumentale, quella della moda e quella da bere, quella della finanza e del traffico frenetico… Dietro a un’apparenza di quotidiana normalità si nascondono storie e leggende. Basta fermarsi, osservare con occhio curioso, sollevare i veli dell’oblio e soffiare via la polvere della storia. Sfogliando questa guida emergono miti, misteri, curiosità, aneddoti, particolari dimenticati e dettagli nascosti a metà strada fra storia e archeologia, leggenda e magia. I segreti del Duomo e delle sue chiese sotterranee, i Templari e i Massoni che hanno lasciato chiare testimonianze su tombe e palazzi e anche il diavolo, streghe, serial killer e fantasmi… Una città da riscoprire nel suo lato oscuro, nelle curiosità di una storia millenaria, nei percorsi archeologici di un tempo dimenticato ma di grande fascino. Di un tempo quando nei boschi dove sorge ora Milano c’erano villaggi celtici, o una città romana, o magnifiche ville sui Navigli scomparsi… “Imparare di nuovo a viaggiare, eventualmente nelle nostre immediate vicinanze, per imparare di nuovo a vedere”, raccomandava Marc Augé, un antropologo curioso di quell’altrove che convive con la normale quotidianità nelle nostre città. Proviamo a seguirne il consiglio.

A.M.

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1 Comment
  1. Rispondi

    Anna Maria

    05/11/2009

    “Pensiamo sempre di conoscere le nostre città. Perché ci abitiamo o lavoriamo, perché ne abbiamo visitati i palazzi e i musei, perché ne abbiamo attraversate le piazze e osservati i monumenti”: è vero quello che scrivi, Anna. Spesso questa specie di “presunzione” ci impedisce di andare oltre le apparenze. Ci fermiamo a ciò che DOVREMMO sapere, privandoci di ciò che POTREMMO sapere. Ma la bellezza è nell’insieme. Grazie. Anna Maria

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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