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Mission (im)possible: capire l’Africa

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19/05/2013

Torino, Salone del libro, si parla d’Africa, un continente non facile da spiegare anche perchè difficile (e forse per noi impossibile) da capire. Ci sono Marco Aime, scrittore e antropologo esperto di Sahel, Stefano Faravelli, artista e autore di Carnet de Voyage e Alberto Salza, antropologo che forse sarebbe più corretto definire “analista del territorio umano”. Manca Domenico Quirico, inviato della Stampa, di cui purtroppo non si hanno più notizie da oltre un mese dopo aver passato il confine con la Siria.

L’occasione è la riedizione di Le radici nella sabbia. Viaggio in Mali e Burkina Faso di Marco Aime. Pubblicato da EDT nel 1999, è stato il suo primo reportage sul Mali e la regione del Sahel e ora è riproposto in una nuova edizione arricchita da una lunga postfazione dell’autore sui cambiamenti e le trasformazioni del paese in questi ultimi anni.

Durante il confronto a tre voci emerge come sia difficile raccontare l’Africa, un continente in trasformazione, prigioniero di stereotipi e diverso da quello che appare o che viene mostrato al viaggiatore. Timbuctu, l’enigmatica Timbuctu, è forse l’esempio più calzante per dimostrare l’ineffabilità dell’Africa. C’è la Timbuctu degli arabi, quella degli occidentali e poi, c’è anche quella degli africani…

Per chi l’Africa si sforza di capirla, il consiglio è di leggere anche l’altro libro di Aime, Timbuctu.  E il libro denuncia di Alberto Salza Niente.  E poi, per ritrovare sprazzi di speranza e bellezza, sfogliare, guardare ma anche leggere il bellissimo taccuino di viaggio Mali di Stefano Faravelli.

Anna

PS: un grazie a tutti e tre gli autori presenti che saranno, in modo diverso, parte attiva nel mio nuovo libro in uscita ad ottobre e nella riedizione del mio amato A come Avventura in versione eBook… Ecco per iniziare il primo contributo, il bellissimo acquerello di Stefano Faravelli per la nuova copertina di A come Avventura!

Acquerello di Stefano Faravelli per A come Avventura
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2 Comments
  1. Rispondi

    Sandra

    20/05/2013

    ciao Anna, ero presente anch’io, peccato non conoscersi! Bell’incontro e non vedo l’ora di leggere il libro. Ciao. S.

  2. Rispondi

    giorgio

    22/05/2013

    peccato siano luoghi oggi off limits…

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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