Mozambico, backstage di una guida
Il racconto di quel che c’è dietro una guida di viaggio: incontri, storie, riflessioni, fatica, soddisfazione, passione…
Gianni Bauce, Sozinho -Viaggio in Mozambico, Casa Editrice Polaris 2012, €.13 ISBN 9788860590862
Da vent’anni Gianni Bauce percorre le piste di terra dell’Africa Australe lavorando come guida professionista e scrivendo guide di viaggio. Ma prima di tutto è un viaggiatore innamorato del Continente Nero e questo suo amore, questa sua passione non possono stare dentro una guida, anche se le sue, come tutte le guide Polaris, sono ben lontane dall’essere asettiche e impersonali.
Così, per non perderne la memoria, ha scritto il diario di un suo viaggio attraverso il Mozambico raccogliendovi il backstage della guida, tutto ciò che ci sta dietro ma non sempre può starci dentro: riflessioni personali, incontri con la gente, storie semplici, stati d’animo, difficoltà del percorso… Guida più libro, un’abbinata perfetta per chi vuole affrontare un viaggio in questo paese ancora fuori dalle rotte del turismo.
L’autore viaggia “sozinho”, solo. Raramente però è davvero solo, perché un bianco, un “muhlungu” che viaggia per conto proprio a bordo di una vecchia Land Rover in luoghi così remoti, suscita ovunque una grande curiosità che subito si tramuta in ospitalità e voglia di comunicare.
Bauce racconta delle piste di terra rossa dell’interno, di piccoli villaggi senza nome, di bivacchi sorseggiando un caffè davanti al fuoco, di notti all’addiaccio sul tetto del fuoristrada sotto un meraviglioso cielo stellato, di migliaia di chilometri senza pompe di carburante e soprattutto parla della gente che incontra lungo il percorso.
Racconta di un paese devastato dalla guerra intestina, ancora incredulo della pace, ma pervaso da un’irrefrenabile voglia di normalità e di rinascita. Soltanto mezzo secolo fa questa colonia portoghese dell’Africa orientale era un paradiso di sole, oceano, foreste incontaminate, fauna e bellezze naturali, un paradiso riservato ai soli coloni bianchi mentre la popolazione nera era poverissima. Solo nel 1974 l’indipendenza dal Portogallo, seguita da quindici interminabili anni di guerra civile, distruzioni e violenze indicibili fino agli anni ‘90. Vittime innocenti anche gli animali selvaggi che ancora faticano a ripopolare questi luoghi così belli da mozzare il fiato. E in un fiato si legge anche il suo racconto: una lettura che è già un viaggio o forse ne è solo l’inizio…
Anna
Pubblicato su il reporter