Il Senso del Viaggio Le mie Letture

Né turisti né viaggiatori

on
10/06/2011

Nuovi Turismi , di Mario Gerosa e Sara Magro, Editore Morellini 2011

“Nuovi Turismi”: nel titolo c’è già il senso del libro. Non di turismo si parla, ma di turismi al plurale, perché modi (e mode) di viaggiare si sono moltiplicati. E sono nuovi, perché, anche quando rientrano in forme più tradizionali, vengono scomposti e ricomposti per trasformarli in viaggi a misura di ciascuno.

“Non si viaggia più come una volta”, recita il titolo della bella prefazione, scritta non a caso da Enrico Ducrot, amministratore delegato di un tour operator da sempre legato ai grandi viaggi per un target di fascia alta, ma anche attento a questi nuovi sviluppi nel mondo del turismo. E infatti il viaggio è cambiato radicalmente, così come dovrà necessariamente cambiare, pena la morte stessa del turismo per esaurimento delle risorse, anche il suo modello economico basato sul consumo dei luoghi promossi come mete.

La destinazione esotica o lontana oggi non stupisce più nessuno e certo emoziona meno anche il viaggiatore stesso, ormai abituato al diverso da documentari e servizi speciali di riviste patinate. Le nuove tendenze rifuggono dalle vacanze preconfezionate tutto-incluso, dai viaggi esclusivi dove la differenza la fa solo il prezzo, dagli itinerari standardizzati e ingabbiati in percorsi e tempi rigidi, di fatto sempre molto simili anche cambiando operatore. Non si tratta nemmeno di riproporre i tradizionali viaggi su misura, quelli personalizzati solo sostituendo un hotel o aggiungendo un’escursione al format di base.
Il viaggio appartiene alla sfera del tempo libero e allora che sia anche liberato da costrizioni e condizionamenti. Con una sola eccezione: no al turismo sessuale, “inflazionato e deplorevole”, come giustamente sottolineano gli autori.
Il viaggiatore non cerca solo mete tradizionali, tour culturali nelle capitali europee o vacanze mare e sole nell’isoletta greca, safari in Africa o raid nel deserto, viaggi sulla Via della Seta o il classico “coast to coast” negli USA. La tendenza è al viaggio diversificato, caratterizzato e specializzato, dove si mescolano liberamente destinazioni, mode e modi, perché l’importante è non solo il dove ma anche il come.
Grazie a internet, usato non più soltanto per scovare viaggi “last minute” e “low cost”, e ai social network, che offrono condivisione e spunti e creano nuove tendenze, si possono confezionare viaggi davvero su misura e inventare nuovi modi di viaggiare. Per indicare questo stretto legame fra turismo e informatica è nato anche un neologismo, “turismatica”.
“Nuovi Turismi” attraverso la voce dei suoi autori, esperti di mondi reali e virtuali, ci racconta delle più originali, insolite e nuove forme di turismo. Un libro che è una sorta di “work in progress”, utile a chi lavora nel mondo del turismo e fatica a stare al passo con i nuovi trend, ma anche a chi semplicemente ama viaggiare, offrendogli nuovi spunti per costruirsi il proprio viaggio, anche con l’aiuto di un ricco elenco di operatori e di una dettagliata bibliografia.
Si parte dai viaggi virtuali e da quelli in poltrona (e no cost!) senza muoversi da casa e si continua con i viaggi per curarsi o rimettersi in forma, con le destinazioni insolite – dalle carceri, alle favelas, ai fari – o con altre forme di turismo, dall’ecoturismo al volontourism, da quello religioso a quello sportivo, di studio, letterario, slow, survival, business, culinario, del vino o della birra…
Non più divisioni fra turismo di massa e d’élite, fra viaggiatori e turisti. Semplicemente noi stessi, un po’ più attori del nostro viaggio e non solo spettatori-consumatori del mondo.

Pubblicato su il reporter

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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