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14/05/2009

L’uomo /  la donna giusti probabilmente esistono, basta evitarli” (Anonimo)

A tutti i dispari consapevoli e inconsapevoli, leggete qui sotto o ascoltate la mia intervista su radio Capodistria a questo link . Buon ascolto!!

Mentre SINGLE (gentile inglesismo che sostituisce gli orridi vocaboli italiani celibe-nubile o peggio zitella…) è una condizione più o meno temporanea, DISPARI è invece una condizione esistenziale (e non una maledizione/sfiga), che si applica a chi, indipendentemente se viva o non viva un rapporto di coppia, rimane comunque sempre dispari… In sintesi, tanti gli stati civili possibili: sposato/a, divorziato/a, vedovo/a, celibe o nubile (altrimenti detto single). Due le condizioni esistenziali. PARI : qualsiasi stato civile cui appartenga, la sua la sua aspirazione è comunque quella di una vita a due. Matematicamente parlando: 1+1 = 2 (talvolta =1 quando la “comunione” è totale e il risultato che ne deriva, per chi è pari, è l’unione perfetta. Per un dispari sarebbe la prigione a vita). DISPARI : qualsiasi stato civile cui appartenga, la sua forma mentis è programmata sull’autonomia. Può essere single o in coppia, ma dispari rimane. Matematicamente parlando : 1+ 1 = 1+1. I pari, più numerosi, sono naturalmente portati ad affrontare la vita in coppia ed essere in due è la condizione necessaria che viene prima di qualsiasi altro problema o esigenza. I single sono o persone alla ricerca di facili e brevi conquiste o ex pari infelici perché senza compagno. I dispari dal canto loro non sono cuori solitari alla disperata ricerca dell’anima gemella, ma individui sociali che vivono serenamente la loro condizione e desiderano incontrare semplicemente un compagno o una compagna o dei compagni “di viaggio” per percorrere insieme un pezzo di strada.

Ho anche, un po’ per gioco, inventato un gruppo Facebook NON SONO SINGLE MA DISPARI. Il gruppo nasce da un sottile disagio nel dover per forza cliccare su “single” nelle info di “situazione sentimentale”, visto che l’opzione “dispari” non è contemplata da Facebook. In fondo ha l’unico scopo di non far sentire diversi coloro che per scelta consapevole o per predisposizione mai analizzata fino in fondo, sono e si sentono DISPARI.

In sintesi: non sono “sola”, sono “da sola”, e in quella preposizione c’è la differenza.

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4 Comments
  1. Rispondi

    Maurizio

    20/05/2009

    L’intervista su radiocapodistria me la sono persa!! Anna, riesci a recuperarla e a metterla on-line sul blog? .. oppure in qualche modo a mandarmela in mp3? Interessa molto anche a una mia amica che se l’è persa anche lei.
    Grazie..

  2. Rispondi

    A.M.

    22/05/2009

    certo Maurizio… ero a casa di un amico abilissimo con i PC ma che non aveva il programma per ascoltarla (!!!) e me la sono persa anch’io. Comunque con un po’ di pazienza me la inviano e con molta più pazienza riuscirò a metterla online… poi ti avviso. A presto e grazie

  3. Rispondi

    Arianna

    28/07/2010

    Mi sono appena iscritta al tuo gruppo su FB.. l’ho trovato geniale.. ed azzeccatissimo.. per chi, come me, non ha mai ragionato “per due” ma per uno che condivide…
    Questo è davvero l’unico gruppo (riguardo allo “stato” civile) a cui credo veramente di appartenere.. Hai ragione..al di là della condivisione con un ipotetico partner.. essere dispari è una condizione di profonda autonomia con la quale si vive la propria vita. E’ sempre stato un concetto molto difficile …
    Grazie Anna.. per tutto ciò che fai e per come, anche tu, riesci ad ispirare gli altri.
    Spero di poterti incontrare di persona un giorno.. tra un viaggio ed un altro.. :-)))

  4. Rispondi

    A.M.

    28/07/2010

    cara Arianna, grazie a te per le tue parole. Credo che chi fa parte di questo gruppo siano tutte persone coraggiose e sempre in ricerca e tu sicuramente sei una di loro…

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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