Oro “kin” e ricongiungere “tsugi”
Oggi a un amico è sfuggito di mano un bellissimo cuore di giada che cadendo si è rotto in tre pezzi. Gli ho chiesto di regalarmelo perché ho pensato di aggiustarlo con l’antica tecnica giapponese del kintsugi, cioè del riparare la ceramica con l’oro (oro “kin” e ricongiungere “tsugi”). Insieme al wabi sabi, vedere la bellezza nelle imperfezioni, è uno dei pilastri della cultura giapponese. Secondo questa tecnica, se non si nascondono le linee di frattura dell’oggetto rotto, ma si valorizzano riparandolo con l’oro, l’oggetto diventa unico e ancora più prezioso: anche se rotto e imperfetto può tornare a vivere, anzi, acquistare una vita nuova.
Così ho aggiustato il mio cuore: le saldature sono ancora fresche, non so se le levigherò una volta seccate, è bello anche così…
Il messaggio è quello di accettare il danno, curare la ferita e trasformarla in una cicatrice che diventa parte della nostra storia: sono le esperienze, anche quelle più dolorose e difficili che, se valorizzate al posto che nascoste, fanno di noi una persona unica e speciale.
Lettura consigliata: Jo Peters, L’arte giapponese di vivere bene e a lungo, Newton Compton 2020