Paura di viaggiare
Esploratori e viaggiatori del passato, come anche molti emigranti di ieri e di oggi, spesso partivano senza sapere dove fossero diretti e se sarebbero mai tornati alle loro case. Oggi sia chi sceglie la vacanza-relax, sia chi preferisce viaggi più impegnativi, dà per scontato il ritorno, possibilmente appagato dall’esperienza vissuta e senza ritardi sulla data programmata.
Il viaggio non è più un salto verso l’ignoto e, nonostante alcuni inevitabili pericoli come malattie, terrorismo e disastri naturali, muoversi è molto più sicuro oggi di quanto non lo fosse nel passato.
Nonostante questo ogni partenza ci crea uno stato d’ansia più o meno evidente, perché il viaggio mantiene un margine di incognita e di rischio inevitabilmente maggiore che nel quotidiano.
“Paese che vai, problema che trovi”, recita l’adagio popolare. Azzerare i pericoli è impossibile, ma partire preparati e informati li riduce di molto. Attraverso canali accessibili ormai a tutti, dalle guide ai siti internet, è ora possibile avere indicazioni aggiornate e precise sulla destinazione scelta, dagli eventi socio-politici a quelli atmosferici e sanitari, con temperature, giorni di pioggia, consigli su salute e vaccinazioni e suggerimenti su cosa mettere in valigia. Una maggiore conoscenza che accresce la nostra sicurezza, reale e percepita, e ci permette una migliore comprensione del paese attraverso un viaggio non blindato ma a contatto con la realtà del posto. Fondamentale quando si decide una destinazione è non solo valutarne la pericolosità, ma scegliere anche il periodo adatto. Quindi se non possiamo sempre decidere quando partire, scegliamo però con attenzione dove andare, escludendo se possibile le destinazioni dove ci sono forti tensioni socio-politiche o infuriano monsoni o tifoni. Sbagliare stagione può rovinare la vacanza, ma soprattutto aumenta il rischio di catastrofi ambientali e di malattie. E alla fine i pericoli maggiori per il turista derivano proprio dalle malattie e dalle condizioni sanitarie spesso carenti nei paesi del Sud del mondo. Le vaccinazioni proteggono, ma la copertura non è sempre totale o, come nel caso della malaria, si tratta di una semplice profilassi.
Anche se si è in vacanza, anche se si è in gruppo, anche se il viaggio è tutto compreso e costoso, non si è invulnerabili. Mai abbassare la guardia, mai delegare ad altri quel che riguarda la propria salute e sicurezza e guardarsi anche da un eccesso di fiducia nelle proprie esperienze e capacità. Senza naturalmente cadere nel rischio opposto di farsi prendere dall’ossessione della malattia, da ansie e timori, tutti fattori altrettanto deleteri sia per il godimento del viaggio stesso, sia per l’incontro con la gente del posto. Il viaggio è anche contaminazione con il diverso e immersione in un ambiente nuovo, superando timori e diffidenze. Altrimenti meglio una vacanza in luoghi abituali o nelle isole d’Occidente sparse nel mondo.
Per continuare a leggere: Luciano Del Sette – Alfredo Luis Somoza, Guida ai viaggi a occhi aperti, Editore Airplane
Pubblicato su il reporter