Le mie Letture

Prendersi cura di sé e vivere fino a cent’anni

on
11/12/2016

Ongaro_fino_a_100anniFilippo Ongaro, Fino a cent’anni, Prevenire, vivere e invecchiare al meglio, Ponte alle Grazie, 2016

Il titolo accattivante (visti gli anni che passano veloci) mi aveva attirato dagli scaffali della libreria. Forse però sarebbe più adatto “Prendersi cura di sé”, perché è una sorta di libro di istruzioni su come automantenersi che si rivolge a tutti, non solo a chi sta entrando o è già entrato nella stagione della vita chiamata vecchiaia. Un termine questo sempre più difficile definire, non solo perché la vecchiaia si è spostata in avanti e non di poco, ma anche perché è forse la fase che più sta cambiando rispetto al passato (riflettendo: i sessantenni di adesso non dovrebbero proprio lamentarsi, visto che sono stati giovani e diventano vecchi in due periodi storici a loro favorevoli…).

Un libro che in qualche modo è in tema con il viaggio perché, come scrive il Dott. Ongaro, “il corpo è il veicolo che ci viene dato per percorrere le vie della vita”, e come si è soliti dire… la vita è un viaggio! Il corpo ci permette di essere liberi, di sperimentare il mondo, gli altri, il, bello, il buono, il dolce della vita e il loro contrario. Il corpo malato può invece diventare una prigione che rende tutto più difficile se non impossibile. Il messaggio del libro, forse ovvio ma non banale, è che la salute è la chiave di volta per tutto e che non va data per scontata, ma che è un obiettivo da perseguire nell’arco dell’intera esistenza. Per invecchiare bene bisogna pensarci il prima possibile, bisogna cioè prevenire e quindi intervenire, a differenza di quello che di norma fa la medicina tradizionale, prima che la malattia insorga. La medicina antiaging, di cui l’autore è uno dei massimi specialisti, mette in primo piano la prevenzione per ritardare il declino dell’organismo umano con lo scopo di migliorare la qualità della vita e non solo allungarla.

Ciò che colpisce rispetto ai tanti manuali salutistici in commercio, è che l’autore non riduce tutto a conteggi calorici e calcoli metabolici, ma, pur con un approccio sempre scientifico, si apre a riflessioni più ampie sull’uomo: l’autocontrollo e le abitudini, l’appagamento immediato e la ricerca della felicità, la preghiera e la meditazione, il corpo, la mente e lo spirito, la vita e la morte. E, conclusione insolita per un libro “antiaging”, si chiude proprio con un “Inno alla mortalità”, perché in questo mondo siamo tutti ospiti a tempo determinato e solo una vita piena può concedere una morte serena.

Un libro consigliato a tutti, soprattutto in questo momento dell’anno in cui si fanno buoni propositi perché può essere un ottimo aiuto a mantenerli, offrendo delle chiavi per ritrovare energia, controllo e direzione nella propria vita.

Anna

Per approfondire potete anche visitare il sito di Filippo Ongaro.

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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