Il Senso del Viaggio

Sì, pedalare!

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06/05/2011

Elogio della bicicletta in occasione della seconda Giornata Nazionale della Bicicletta domenica 8 maggio

Sì, pedalare, perché la bicicletta…
Non è solo uno strumento o un mezzo di trasporto, ma mescola sport, relax e piacere.
È una filosofia e un linguaggio, è simbolo e utopia.
È popolare e intellettuale.
È democratica e snob.
È universale e gentile.
Restituisce il piacere di un movimento che è naturale, proprio come respirare.
Fa stare bene.
È a dimensione d’uomo.
Riporta al centro di se stessi e del luogo dove si vive.
Ci fa sentire parte di qualcosa.
È memoria di quando si era piccoli e fa ritornare un poco bambini.
È l’elogio della lentezza, ma capace di regalare il piacere della velocità.
È il vento in faccia e il sudore sulla pelle.
Fa sentire di nuovo il profumo delle stagioni.
È alternativa, ecocompatibile e si parcheggia facilmente.
Ha bisogno solo di muscoli e di un po’ di forza di volontà.
Ama la leggerezza ed è silenziosa.
È semplicità, equilibrio e bellezza.
È uno strumento perfetto e tu sei il musicista.
Non ha diaframmi fra dentro e fuori.
Si muove a contatto con la terra, dentro la natura e fra la gente.
Apre al mondo, e tu lo attraversi e lui ti attraversa.
Modifica lo sguardo, stimola l’attenzione e le dà il tempo di fissarsi nel ricordo.
Allarga gli orizzonti e arriva sempre ovunque.
È una vera compagna di viaggio, capace di trasformarlo sempre in un’avventura.
È libertà e amore per la strada.
E anche se dà dipendenza come la droga, fa bene al corpo, alla mente e al cuore…

Anna

Due consigli di lettura: “Lo zen e l’arte di andare in bicicletta”, di Claude Marthaler, Ediciclo Editore per il ciclonauta e “Il bello della bicicletta” di Marc Augè, Bollati Boringhieri Editore per sognare un mondo a misura di bicicletta.

Pubblicato su il reporter – Parole Nomadi –  Bicicletta

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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