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Sognando Macondo

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20/11/2016

SOGNANDO MACONDO, VIAGGIO IN COLOMBIA FRA CITTÀ COLONIALI, MISTERIOSE CIVILTÀ E RITMI AFROCARIBENI ACCOMPAGNATI DALLE PAGINE DI GABRIEL GARCÍA MÁRQUEZ

(18/02/2017 – 05/03/2017 con il Carnevale a BarranquillaGruppo di Kel12 accompagnato da Anna Maspero).

La Colombia, ben salda sulla strada della pace tanto da meritarsi un Nobel, è oggi un paese sicuro e una meta poco conosciuta in grado di soddisfare gli interessi di chi ha già molto viaggiato e visto. Viaggeremo dentro le sue bellezze storiche, culturali, naturali e archeologiche, ma soprattutto dentro il mosaico multicolore della sua gente. Saremo a Barranquilla in occasione del Carnevale, a Cartagena durante il Festival Internazionale del Cinema, ad Aracataca, per tutti “Macondo”, l’anno in cui si celebrano i suoi due figli più famosi: il fotografo Leo Matiz nato cento anni fa e lo scrittore Premio Nobel Gabriel García Márquez.

“Sognando Macondo” è un viaggio in Colombia fra città coloniali, misteriose civiltà e ritmi afrocaribeni accompagnati dalle pagine di Márquez, nato novanta anni fa e che proprio cinquant’anni fa pubblicò “Cent’anni di Solitudine”, il suo capolavoro. Dopo aver visitato i musei di Bogotà, l’architettura coloniale di Popayan, il tradizionale mercato del martedì di Silvia con gli indios Guambianos e il Parco Archeologico di San Agustín, raggiungeremo in volo Santa Marta per iniziare la seconda parte del viaggio dedicata alla “Costa”, l’area afrocaraibica della Colombia con ben altri quattro luoghi Patrimonio dell’Umanità: Barranquilla e il suo carnevale secondo in Sudamerica solo a quello di Rio, la magica Santa Cruz de Mompox, poi San Basilio de Palenque – un pezzo d’Africa nel Caribe -, per concludere il nostro viaggio nell’affascinante Cartagena de Indias, la regina dei Caraibi.

Leggi il mio articolo “MOMPOX NON ESISTE” pubblicato sul numero 16 della rivista ERODOTO108. Per incominciare a sognare guarda la clip dell’Ente Turismo Colombiano e la clip dal “Kilimangiaro” con il linguista Giuseppe Antonelli e Camila Raznovich.

Anna

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Nelle foto alcune immagini di Aracataca, Mompox, Il mercato di Silvia, San Agustin e un’istantanea con Jaime García Márquez, fratello dello scrittore Premio Nobel.

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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