Strade di Carta
Articoli pubblicati su Marcopolo Guida Viaggi
Spesso sono partita sola per un viaggio, ma mai senza un libro, anzi anche più di uno. Scelgo il sacco a pelo peso piuma, rinuncio al materassino, riduco gli indumenti all’essenziale, ma quando è il momento di decidere i libri da portare, invariabilmente esagero. Così parto e ritorno con il mio pesante bagaglio di libri non letti e anche di quelli letti, un po’ segnati dalla fatica del viaggio, ma che comunque mi sembrerebbe un tradimento abbandonare lungo la strada. Perché un libro è davvero un fedele compagno di viaggio, capace di aprire squarci su una realtà altrimenti spesso difficile da decifrare, talvolta persino da vedere.
Strade di carta sarà una rubrica un po’ nomade, come è naturale per una rubrica di recensioni di libri di viaggio. Affronterà ogni volta un argomento diverso, senza la pretesa di esaurirlo, per parlare dei libri che più ho amato e di quelli che mi hanno aiutato ad orientarmi e a capire. Una rubrica dedicata a noi, appassionati viaggiatori e sicuramente anche grandi lettori di libri di viaggio, perché le due cose non possono che andare di pari passo…
IN VIAGGIO CON MARCO POLO LUNGO LA ‘VIA DELLA SETA’
Sono sempre gli incontri con chi vive altrove o con altri viandanti incrociati sulla strada, a darci la profondità, il clima e i sapori dei luoghi conosciuti.
Pino Cacucci
Curioso e instancabile viaggiatore e narratore, Marco Polo è il protagonista di questa tappa del nostro viaggio attraverso i libri , camminando verso Oriente lungo le strade che per molti hanno rappresentato e ancora rappresentano il viaggio.
William Darlymple, Il Milione. Da Gerusalemme a Xanadu sulle tracce di Marco Polo, Rizzoli 1999
Il libro, pubblicato in Inghilterra nel 1989con l’evocativo titolo ‘In Xanadu’, dalla famosa poesia di Coleridge, racconta un viaggio di 12.000 miglia sulle orme di Marco Polo, attraverso i popoli, l’architettura, i colori, gli odori e la storia dell’Asia, per portare una fiala con l’olio della lampada che illumina il Santo Sepolcro da Gerusalemme alle rovine dell’antica capitale estiva di Kubla Khan, Xanadu, a tre giorni di strada da Pechino. Vitale e divertente, mescola storia e avventura, con un’abbondante dose del miglior humour inglese.
Jean-Pierre Drège, Marco Polo e la via della seta, Universale Electa Gallimard 1992
Il viaggio di Marco Polo nel contesto più ampio del fitto tessuto di rapporti che fin dall’antichità ha unito Oriente e Occidente lungo la Via della Seta.
Stefano Malatesta, Il Cammello Battriano, Tea 2 2000
Cronache di viaggio nell’Asia centrale lungo le antiche vie carovaniere, in un mondo appena sfiorato dalla modernità, incontrando personaggi straordinari e rievocando viaggiatori del passato: un moderno Milione.
Rowthorn / Cruttenden, Read this first: Asia & India, Lonely Planet, 1999
La prima di una nuova collana di guide, con preziose informazioni pratiche, descrizioni, cartine eitinerari per programmare un viaggio attraverso l’Asia.
Marco Polo, Il Milione, Tascabili BUR, Classici Moderni, 1995
L’originale!
Robert Byron, La Via per l’Oxiana, Adelphi 1999
Un acuto anche se un po’ snobistico racconto di un viaggio fatto dall’autore negli anni ’30 attraverso le antiche civiltà dell’Asia centrale; il libro che Chatwin definì ‘il capolavoro’ e che l’ha accompagnato ovunque dall’età di 15 anni.
Ella Maillart, La Via Crudele, due donne in viaggio dall’Europa a Kabul, EDT 1995
L’affascinante avventura di due donne in viaggio nell’Oriente ancora misterioso degli anni ’30.
Tiziano Terzani, In Asia, Tea 2000
I mille volti dell’Asia attraverso trent’anni di reportage di un grandissimo giornalista e scrittore che dell’Asia ha fatto la sua casa.
Tiziano Terzani, Un indovino mi disse, Tea 1998
Ormai un classico.
Pico Iyer, C’era una volta l’Oriente, Neri Pozza, 2000.
Da poco pubblicato, se riesco a trovarlo e leggerlo vi mando al più presto due righe di commento.
VIAGGIO INTORNO AL VIAGGIO
” Viaggiando alla scoperta dei paesi troverai il continente te stesso. ”
Proverbio indiano
Sei libri abbastanza leggeri da poter essere infilati in valigia, per riflettere sul viaggio, per cercare le nostre personali motivazioni a questo imperativo che ci spinge a partire.
Perché il viaggio è soprattutto un’occasione, una grande occasione, l’importante è non sprecarla.
Marc Boyer, Il Turismo, dal Grand Tour ai viaggi organizzati, Universale Electa / Gallimard 1997
Così come recita il titolo, l’autore, uno storico del turismo, racconta la parabola del viaggio attraverso i secoli e le stagioni, le mode e i luoghi, dal pellegrino all’esploratore al grand tour, fino alle vacanze di massa.
Purtroppo questa collana tascabile, sempre ricca di preziose illustrazioni e curatissima nella grafica, con 128 titoli a suo attivo sugli argomenti più vari, non verrà più tradotta dall’originale francese.
Jean Didier Urban, L’idiota in viaggio, Aporie 1991
Il titolo è naturalmente una provocazione, come risulta subito chiaro dal sottotitolo: storia e difesa del turista. Questo interessante saggio, dopo aver analizzato il potere illusorio della figura del viaggiatore e le ambiguità di quella del turista, riabilita il secondo cercando di liberarlo dai complessi d’inferiorità nei confronti del primo. La conclusione implacabile è che “dal momento in cui si viaggia, per piacere o per cultura, non si può non essere turisti” o forse, come dice lo scrittore Giuseppe Pontiggia con fulminante ironia, “ci sono i turisti (gli altri) e i viaggiatori (noi)”…
Autori Vari, Il Viaggio, Edizioni Lavoro 2000
Questo tascabile raccoglie brevi saggi che partono da diverse prospettive: sociologica, antropologica, letteraria e religiosa, per offrire spunti di riflessione sull’affascinante tema del viaggio, senza pretendere di esaurire l’argomento o di dare risposte assolute. Anche qui si vuole guardare oltre una certa banalizzazione del viaggio, per cercarne quegli aspetti che da sempre ne hanno fatto un’esperienza di autentico arricchimento e autorealizzazione.
Franco Marcoaldi, Prove di viaggio, Bompiani 1999
Racconti e annotazioni di viaggio, ma soprattutto riflessioni intelligenti ed ironiche in difesa di chi viaggia “con gli occhi aperti”, conservando la capacità di scoprire il mondo anche nell’epoca del turismo di massa. Anche per lui come per J.D. Urbani, “L’ambiguità e il paradosso sono insiti nella nostra attuale condizione di turisti ex viaggiatori, comunque nomadi e sicuramente naufraghi”.
Paul Morand, Viaggiare, Archinto, Le Vele 2000
Riflessioni a ruota libera, veloci, lucide, ironiche sul viaggio e i viaggiatori, “l’antropo-geografia vista sotto l’angolatura della valigia”, con un po’ di snobismo, ma anche con simpatia per chi parte.
“Quando si torna, è la terra che si è rimpicciolita o siamo noi a essere cresciuti?” si chiede l’autore.
Perché il viaggio, quello vero, comporta sempre un cambiamento e mette una distanza fra il sé di prima e quello del dopo.
Vanni Beltrami, Breviario per Nomadi, Biblioteca del Vascello 1994
Per concludere una raccolta di citazioni, massime ed aforismi dedicati al viaggio fuori e dentro di sé, come ogni vero viaggio dovrebbe essere. Nei titoli dei capitoli vi è l’essenza stessa del viaggiare: andare, vedere, sentire, ricordare….
A tutti buona lettura!
SCRITTORI IN VIAGGIO
“Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono una sola pagina.”
Sant’Agostino
Qualcuno ha detto che leggere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli…ma non sono d’accordo, perché è difficile ricreare in un libro colori, odori, suoni, gente … il viaggio è invece esperienza capace di attivare tutti i cinque sensi e di trasformare i luoghi descritti in realtà tangibile che diventa parte di noi. E’ vero invece che la narrazione è il completamento dell’atto esplorativo, sia per lo scrittore che trasforma in parola il suo sguardo, sia per il lettore che compie il processo inverso e spesso proprio leggendo un libro incomincia a sognare un viaggio, sia per il viaggiatore che attraverso le pagine di un libro riesce a guardare da una nuova prospettiva la realtà che gli si apre davanti.
La quantità e la qualità della letteratura di viaggio del passato, ma anche e soprattutto del presente, testimoniano l’importanza e la vitalità non effimera di questo genere narrativo un po’ ibrido, che spazia dalla narrativa vera e propria al reportage narrativo, passando dal racconto, al diario alla raccolta di articoli, ma che comunque rimane capace di racchiudere le metafore essenziali della vita umana presenti nel viaggio: il trascorrere del tempo, la ricerca del sé, l’incontro con l’altro, la trasformazione, il ritorno, la fine.
Proviamo allora a curiosare nel vastissimo panorama della narrativa di viaggio, per cercare quei libri che possono essere dei buoni compagni di viaggio da affiancare alle guide, che sono sicuramente utili, ma talvolta più rassicuranti che stimolanti e anche un po’ riduttive nell’offrire l’immagine di un paese spesso svuotato della componente umana.
Una giovanissima, Gaia De Pascale, ha appena pubblicato Scrittori in viaggio. Narratori e poeti italiani del 900 in giro per il mondo, Bollati Boringhieri 2001. Diviso in capitoli per aree geografiche, dall’Europa, agli Stati Uniti, all’Africa, all’Oriente, è un accurato esame di testi di scrittori italiani del ‘900 che hanno raccontato i loro viaggi al di fuori dei confini nazionali. E’ un’ottima lettura prima della partenza per offrirci sguardi diversi sul paese dove siamo diretti, o per guidarci nella scelta del libro da mettere in valigia e rimane comunque un originalissimo percorso nella letteratura italiana del secolo ormai passato.
Se invece non abbiamo tempo per cercare le pagine che ci accompagneranno nelle lunghe ore di treno o nella quiete di un pomeriggio assolato, possiamo affidarci ad una bellissima collana Le Vie del Mondo, Viaggi d’autore, del Touring Club Italiano, che raccoglie brani scelti di scrittori, esploratori, geografi e giornalisti italiani e stranieri, contemporanei e non, che ci offrono la loro personalissima descrizione di città e paesi, un po’ ovunque nel mondo.
Un’altra strada può essere attingere a tre collane che già hanno fatto per noi una prima scelta.
Le collane Orme e Viaggi e Avventura della EDT, la stessa casa editrice che traduce e adatta per il pubblico italiano la mitica bibbia del viaggiatore, le guide della Lonely Planet. Di queste guide i racconti di Orme sono l’ideale complemento, perché scritti da curiosi e appassionati giramondo che raccontano senza pose letterarie la loro avventura ad altri che prima o poi probabilmente ripercorreranno quelle stesse strade. Viaggi e Avventura, raccoglie invece autori più affermati, anche del passato, accomunati da uguale curiosità e voglia di conoscere ai viaggiatori che oggi ripercorrono gli stessi itinerari, certo ora divenuti meno difficili e avventurosi.
E per concludere i libri della Feltrinelli Traveller, alcuni dei quali ripubblicati ad un prezzo davvero economico nella Universale Economica Feltrinelli. E’ una collana aperta alle idee di viaggio più insolite, perché tanti e diversi sono i modi di viaggiare; raccoglie scrittori affermati, giornalisti e semplici viaggiatori, esaltando comunque sempre il viaggio come esperienza vissuta in prima persona, nella sua dimensione mitica, ma anche concreta: davvero una collana sia per chi sogna di partire che per chi si prepara a farlo…
Allora a tutti, come sempre, buona lettura e buon viaggio.
ON THE ROAD
“La maggior parte di noi si porta dentro un viaggio, che non è una semplice visita o una vacanza, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura…senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. ”
Maruja Torres
Sei libri per parlare di viaggi ‘on the road’, ancora capaci di suscitare un genuino sentimento di avventura e scoperta, soprattutto umana.
Jack Kerouac, Sulla strada/On the Road, Mondadori 2000
Inevitabile iniziare con la citazione di questo libro cult che ha creato il mito del ‘viaggio per il viaggio’ lungo le strade americane.
Cesare Fiumi, La strada è di tutti, Feltrinelli 2000
Fiumi ripercorre il libro di Kerouac quarant’anni dopo, in un nostalgico itinerario di riscoperta di miti, valori ed ideali, per ritrovare atmosfere solo lette e immaginate, ascoltare nuove storie e scoprire come gli Stati Uniti sono cambiati. E’ un percorso nello spazio, ma anche una ricerca interiore e un’utile guida per chi volesse intraprendere il medesimo viaggio.
Alex Roggero, La corsa del levriero, Feltrinelli 1998
Per chi vuole percorrere l’America on the road ecco un altro libro chiave, scritto inseguendo un altro mito della strada americana, quello del levriero grigio dipinto sulla fiancata dei Greyhound, simbolo del viaggio negli anni ‘30 e ‘40. Salire oggi su queste corriere vuol dire incontrare le storie di chi, nell’era del jet e dell’auto, è ancora costretto a viaggiare in bus, vivere in un microcosmo che si forma e si scioglie ad ogni stazione, viaggiare attraverso la gente e non solo i paesaggi.
Maruja Torres, Amor America, Feltrinelli 2001
Un’altra America, quella meticcia, è descritta con profondo amore in questo appassionato libro della Torres, che percorre il Sudamerica in treno alla maniera latina, da sud a nord, da Puerto Montt in Cile a Laredo al confine fra Messico e USA, seguendo le ultime, fatiscenti linee ferroviarie che ancora sopravvivono. “Il treno era fatto dalla gente…non misuravo il mio viaggio in chilometri, bensì in tempo di vita vissuta”. Un concetto ormai estraneo alla quasi totalità di noi forzati delle viaggio entro date fisse, con orari precisi da rispettare, con piano voli il più rapido possibile per raggiungere la meta prescelta.
Sergio Ramazzotti, Vado verso il Capo, Feltrinelli 2001
Cito le ultime righe del libro, scritte alla fine di un percorso di 13.000 km con mezzi locali, su strada e pista, da Algeri al Capo di Buona Speranza: “Un aereo mi riporterà a Milano in una manciata di ore, e …sotto le nostre ali indifferenti scorreranno le colline, le giungle, le savane, i fiumi,…le chiese, le capanne, le moschee e le missioni…Prima che le ruote si stacchino da terra vorrei poter scendere e andare a prendere l’autobus”. E’ questo un altro diario asciutto ed intenso, che non lascia spazio alle ‘avventure’ dell’autore o alle descrizioni di paesaggi, ma rivolge lo sguardo all’umanità varia che incontra lungo il cammino e con cui, condividendo la stessa panca scomoda di treno o lo stesso cassone di camion, subendo le stesse prepotenze di doganieri e poliziotti, diventa facile comunicare. Non importa se sei uno straniero, un bianco, uno che viaggia così per scelta e non per necessità. Ne esce l’immagine di un continente diverso e certamente più tragico di quello visto e raccontato da altri pur grandi viaggiatori e ottimi scrittori.
Matteo Pennacchi, Il grande sogno, il giro del mondo senza un soldo in tasca, Piemme 1999
Una boccata d’aria fresca per noi che spesso partiamo con pacchetti prepagati e carta di credito, trascinandoci il nostro pesante begaglio. Matteo, 28 anni, s’incammina verso est, dall’Italia andata e ritorno, a bordo di camion, treni e navi, passando per Mosca, Pechino, Seul e gli Stati Uniti: 60.000 km in 109 giorni, senza un soldo, non appesantito da inutili bagagli, spoglio di tutti i gadgets, perché ”less is more”. Ha con sé poco più dei vestiti che indossa, la sua moleskine, il passaporto, il rasoio bic…e soprattutto tanta flessibilità, spontaneità e curiosità. Una scommessa con se stesso e con il mondo, per ritrovare il piacere dell’incontrarsi e di rapporti gratuiti, basati sulla condivisione e l’altruismo, perché “siamo tutti di passaggio, sempre alla ricerca di compagni di viaggio”.