Un giorno, viaggiando…
-Un giorno, Viaggiando… The Lonely Planet Story – Tony e Maureen Wheeler – Editore: EDT Anno: 2006 – Prezzo: €.18,00
Una storia che è un invito a partire come una volta, semplicemente per viaggiare e non per arrivare… Un libro che è una finestra aperta sul mondo del viaggio quando ancora non c’erano internet e il GPS e, naturalmente, nemmeno le Lonely Planet. Perché le Lonely Planet le hanno inventate loro, Tony e Maureen Wheeler, un giorno, viaggiando.
“In fondo alla strada svoltammo l’angolo e puntammo verso l’India. O comunque da quelle parti”: così inizia il loro leggendario viaggio che nel 1972 li portò attraverso l’Asia fino in Australia, dove si inventarono la prima di quelle guide diventate un fenomeno editoriale mondiale. All’arrivo avevano in tasca ventisette centesimi, ora la Lonely Planet ha uffici in tre continenti. Quel primo libro intitolato “Across Asia on the Cheap”, scritto al tavolo di cucina, confezionato a mano e distribuito porta a porta nelle librerie australiane, divenne subito un bestseller. Passione per i viaggi, lavoro, fiuto e colpi di fortuna hanno fatto il resto.
Gli anni ’60 cambiarono profondamente il modo di viaggiare e le guide L.P, se non hanno inventato, hanno comunque diffuso uno stile di viaggio “on the road”, “low cost”, a piedi e con lo zaino in spalla. Oggi non sono più solo per backpackers, sono molto più complesse e sofisticate, ma rimangono fedeli nelle linee essenziali allo spirito originario, sempre curiose, accurate, prive di snobismo e attente soprattutto al viaggiatore indipendente, anche se inevitabilmente globalizzate dal loro stesso successo. La biografia Tony e Maureen Wheeler è insieme la storia della casa editrice e il racconto della vita di una generazione in fuga dall’Occidente e affascinata dall’Oriente. Sono passati quarant’anni da quella naïveté che portò migliaia di giovani come loro a viaggiare verso l’India sulle note dei Pink Floyd. Oggi il mondo assomiglia sempre più all’Occidente e i viaggi, sempre più brevi e standardizzati, sembrano essere l’antitesi del viaggio anni ’60, “off the beaten track”, lungo mesi, senza cartine e senza guide, seguendo più una direzione che un itinerario.
La lettura di “Un giorno Viaggiando” diventa allora un tuffo un po’ nostalgico nel passato, ma anche un invito a partire come una volta, semplicemente per viaggiare e non per arrivare. Proprio come scriveva Jack Kerouac: “per andare dove, amico?” “Non lo so, ma dobbiamo andare. (…) La strada è vita”.
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