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Walter Bonatti. Fotografie dai grandi spazi

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28/01/2015
©WalterBonatti/Contrasto

©WalterBonatti/Contrasto Michaelmas Cay, Grande barriera corallina, Australia orientale, 1969

“Ho cercato di mettermi nei panni del primo uomo sulla terra, un uomo che guarda affascinato e attento il mondo intorno a lui per trarne una lezione di vita.” Walter Bonatti

Dopo la magnifica mostra di Sebastião Salgado, Palazzo della Ragione Fotografia a Milano, ospita fino all’8 marzo 2015 “Walter Bonatti. Fotografie dai grandi spazi”, la prima mostra a lui interamente dedicata.

Scrive Marco Albinio Ferrari, direttore di Montagne: “Walter Bonatti era soprattut­to un sognatore e induceva a sognare. Con lui e con l’alpinismo in que­gli anni la gente immaginava mondi lontani, irraggiungibili. Erano sogni “geografici”. Oggi il racconto di Walter Bonatti ci riporta non solo lontano nello spazio, ma anche nel tempo. E così, più di allora, ci riporta a sognare”. E per chi come me è cresciuto proprio sognando sui reportage di Bonatti, per tutti coloro che come noi amano viaggiare, questa mostra è un must. Nonostante io abbia letto i suoi libri e gli articoli, visto film e spettacoli teatrali e ascoltato il racconto di Rossana Podestà, la mostra ha arricchito di altri dettagli l’immagine di un uomo che era “molte cose”.

Ci sono video, documenti inediti e soprattutto foto, fra cui molti autoscatti fatti con i mezzi tecnici del tempo. E’ una sorta di diario di viaggio che ripercorre, anche se non in ordine cronologico, le vicende esistenziali e le avventure di Bonatti, fotografo, alpinista, esploratore, giornalista, scrittore.

La mostra è accompagnata da un volume edito da Contrasto e GAmm Giunti con le immagini di Walter Bonatti. Ma se volete riprovare l’emozione di sfogliare le pagine di EPOCA con i preziosi inserti dei suoi primi reportage, oggi li potete trovare e scaricare da internet a questi link: Epoca e Giro del Mondo. Oppure scoprite com’era Bonatti attraverso la toccante intervista in cui Rossana Podestà lo racconta come uomo e compagno. O l’esploratore Bonatti nell’intervista e nella conversazione con Messner a Che Tempo che fa.

Anna

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ANNA MASPERO
Como, IT

A come Avventura, B come Bolivia , C come Colombia, M come Mondo… ma anche C come Casa e Cascina Chigollo… Potrebbe essere il titolo del racconto della mia vita di partenze e ritorni. Da mio nonno, soprannominato “Mericàn”, emigrato in Perù e poi ritornato fra le colline della sua Brianza, ho ereditato lo spirito d’avventura e l’amore per la mia terra. Perché di queste due cose sono fatta, un po’ nomade e un po’ stanziale. Andare e ritornare, proprio come le rondini che ancora nidificano sotto i tetti della fattoria del nonno dove vivo…. “Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini“, scriveva Paul Morand. Il viaggio è stato per me il primo amore. A quarant’anni ho dato le dimissioni dall’Istituto Sperimentale Linguistico dove insegnavo inglese, preferendo la vita a colori del mondo che è fuori, inseguendo nuove partenze e nuovi ritorni, ma sempre con la passione e la curiosità della prima volta.


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